Aversa-agro aversano
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Nel corso della notte, ad epilogo di una complessa indagine, coordinata dalla Procura Antimafia di Napoli, nelle province di Caserta, Napoli, Lucca, Prato e Pisa, il Servizio Centrale Operativo e le Squadra Mobili di Caserta e Firenze, con l’ausilio di pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine Campania, hanno dato esecuzione ad un O.C.C.C., emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della D.D.A. partenopea, in relazione ai reati di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, detenzione e porto illegali di armi da sparo, delitti aggravati dal fine di agevolare l’organizzazione di stampo mafioso denominata clan dei Casalesi, fazione SCHIAVONE-RUSSO, nei confronti delle persone di seguito elencate:MUNDO Salvatore detto “o’ Mister”;LUCARIELLO Maria Grazia, MARTINO Giuliano, DI PUORTO Maurizio, CERULLO Antonio, PANNULLO Michele, DIANA Massimo detto “Marruzziello” e/o “Chiattone”, MARTINO Francesco, GARZILLO Nicola, GALANTE Franco, SGLAVO Giovanni, detto “Panariello”, DE CHIARA Gianluca, DE CHIARA Guglielmo Daniele, DI RONZA Stefano, AUTIERO Agostino, alias “o’ scusuto”, RUSSO Costantino, LUCARIELLO Raffaele, alias “Lello o’ puorc, MORMILE Marcello, DE CHIARA Francesco, detto “Cefalo”.

La vasta operazione, denominata Talking Tree, rappresenta l’epilogo di una prolungata attività investigativa, avviata dalla Squadra Mobile di Caserta nel 2009, all’epoca finalizzata alla cattura del latitante IOVINE Antonio alias O’ Ninno, poi proseguita congiuntamente alla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Firenze, che ha riguardato una presunta cellula operativa del clan dei Casalesi insediata in Toscana, nel comprensorio di Viareggio (LU), riconducibile secondo gli inquirenti al gruppo SCHIAVONE-RUSSO, ed in particolare alla fazione LUCARIELLO-MUNDO, egemone in Gricignano d’Aversa (CE), Succivo (CE) ed Orta di Atella (CE). L’indagine, oltre che consentire di ricostruire l’organigramma della fazione attiva in Toscana, avrebbe permesso di svelarne le diffuse attività estorsive, praticate soprattutto in danno di imprenditori, anch’essi originari del casertano, ma da tempo insediati in Toscana. In particolare, venivano appurati: i ruoli di MUNDO Salvatore e della moglie LUCARIELLO Maria Grazia, sorella di Orlando – presunto reggente del clan nel comprensorio di Gricignano d’Aversa (CE), poi divenuto c.d.g. - di presunti organizzatori e referenti in Toscana del clan dei Casalesi, gruppi SCHIAVONE-RUSSO, stabilmente impiegati nella raccolta delle tangenti, ed il MUNDO anche quale capo zona nel comprensorio di Succivo (CE); l’organicità e, nonostante la giovane età, la funzione di organizzatore e di gestore delle attività estorsive e della cassa del clan assunta da RUSSO Costantino, figlio di Giuseppe O’ Padrino, storico boss del clan dei Casalesi, referente del gruppo SCHIAVONE nel comprensorio di Aversa (CE), detenuto in regime di 41bis; il ruolo di MARTINO Giuliano, cognato di RUSSO Giuseppe O’ Padrino, quale referente del clan deputato a mantenere i rapporti tra i vertici del sodalizio casalese e la cellula degli affiliati insediata in Toscana; il ruolo di DI PUORTO Maurizio quale referente del clan IOVINE in Toscana, deputato al ruolo di collettore di tangenti e di “messaggero” dell’organizzazione; il ruolo di MARTINO Francesco, fratello di Giuliano, quale referente del clan dei Casalesi in Toscana con il ruolo di rafforzarne la capacità di intimidazione, eseguendo richieste estorsive ed azioni intimidatorie, raccogliendo in Versilia le tangenti poi consegnate ai referenti locali o a quelli nel territorio casertano, reclutando anche altri affiliati trasferitisi stabilmente in Toscana; il ruolo dei fratelli Gianluca e Guglielmo DE CHIARA e del cugino DE CHIARA Francesco e di GARZILLO Nicola quali presunti affiliati deputati alla consumazione di azioni intimidatorie nei confronti degli imprenditori vessati, di custodire e trasportare le armi a disposizione del sodalizio; il ruolo degli imprenditori SGLAVO Giovanni e DI RONZA Stefano quali presunti imprenditori “a disposizione” del clan con la funzione di veicolare le richieste di tangenti, agevolando le richieste estorsive, anche indicando l’inizio di nuovi appalti e lavori, o assistendo ed ospitando gli affiliati casalesi; MORMILE Marcello con il presunto ruolo di esattore di tangenti, uomo di fiducia e braccio armato di MUNDO Salvatore e LUCARIELLO Maria Grazia. Al riguardo, le indagini, supportate da attività tecniche, venivano suffragate anche dalle dichiarazioni di c.d.g. quali LAISO Salvatore, LUCARIELLO Orlando e VENOSA Salvatore. Inoltre, venivano accertati numerosi reati fine - estorsioni in danno di imprenditori, danneggiamenti tramite incendio, delitti in materia di armi e stupefacenti - posti in essere dagli indagati, avvalendosi dalla forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, prevalentemente in Toscana ma anche nel comprensorio casertano, grazie anche ai continui e periodici viaggi che MUNDO Salvatore e LUCARIELLO Maria Grazia effettuavano nel casertano, al fine di perpetuare il ruolo di rispettati presunti capi-zona del clan dei Casalesi da loro ricoperto. Al riguardo, le indagini tecniche permettevano anche di appurare gli attriti, sfociati in reciproche azioni intimidatorie a mano armata, tra le fazioni AUTIERO e MUNDO-LUCARIELLO, determinate dalla contesa del controllo di attività illecite concernenti gli stupefacenti. Nel corso delle indagini, a conferma della pericolosità dell’organizzazione e della disponibilità di veri e propri arsenali, venivano sequestrate in diverse circostanze armi da sparo con l’arresto in flagranza di alcuni degli affiliati.