Alto Casertano
Carattere

PIEDIMONTE MATESE – (Nando Cimino) Ha da poco compiuto i suoi primi cento anni, la tratta ferroviaria che unisce Napoli a Piedimonte Matese. A conservare il fascino di questo percorso ferrato, contribuisce la motrice Fiat, del 973, perfettamente collaudata e curata dagli addetti alla manutenzione. Una motrice unica,sui cui si ritrovano sempre gli stessi pendolari, ormai da anni. Operai, impiegati, professionisti e studenti, non di rado viaggiano, gomito a gomito, con estemporanei turisti che dal capoluogo campano risalgono verso l’alto casertano, scegliendo di farlo col trenino che attraversa la pianura alifana. Numerosi, in passato, sono stati i tentativi di sostituirla con il più lucroso trasporto su gomma ma la coriacealittorina diesel ha resistito a tutti gli attacchi,con la massima soddisfazione della sua affezionata corte di pendolari. Il piccolo treno conserva intatto il suo stile originario, con i sedili dall’ampia e comoda seduta, la spalliera alta, il portapacchi e le maniglie in alluminio, i talloncini degli avvisi ancora con le scritte originali e le strette porte a soffietto per l’accesso e la discesa dalla piattaforma interna del vagone. Un viaggio a dimensione d’uomo, lento ma non troppo, veloce ma non troppo che offre l’opportunità di rilassarsi seguendo il frastagliato profilo del panorama dal largo finestrino, socchiudere gli occhi, leggere un buon libro, chiacchierare col vicino o intrattenersi in un agguerrito scopone scientifico, con i soliti compagni di viaggio. Poco meno di un’ora, da Napoli a Piedimonte, accolti e coccolati da un pezzo di storia dell’ingegneria ferroviaria italiana che, speriamo, ci faccia compagnia ancora molto a lungo.