Cronache
Strumenti
Carattere

 

Il senegalese venticinquenne fermato la notte scorsa con l'accusa di aver ucciso Ashley Olsen,  ha ammesso le proprie responsabilità ma ha detto non aver avuto l'intenzione di uccidere, di averla incontrata in un locale e di essere andato in casa con lei. I due - ha raccontato - hanno avuto un rapporto sessuale ma poi hanno litigato: lui l'ha spinta e lei ha battuto la testa. I segni di strangolamento sarebbero legati al fatto che avrebbe cercato di rialzarla. Ashley Olsen è morta per "strangolamento, ma la morte sarebbe sopravvenuta anche per altre lesioni: l'autopsia ha fatto rilevare due fratture al cranio", ha detto il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo spiegando che l'omicidio "ha avuto sia un'azione contundente, sia un'azione di strangolamento". Tra le prove finali che hanno fatto scattare il fermo "ci sono i risultati delle analisi del dna", ha detto il procuratore aggiungendo che dalla "casa sono stati presi reperti biologici, un profilattico e una cicca di sigaretta nel bagno", che "grazie ad uno stratagemma degli investigatori è stato poi possibile comparare con il dna" del sospettato. Tra gli indizi il procuratore Creazzo ha evidenziato che alcuni testimoni "hanno visto Ashley allontanarsi dalla discoteca Montecarla uscendo con il senegalese" ed altri testimoni "hanno visto il senegalese entrare nella casa della ragazza con la ragazza". "Non c'è traccia di gioco erotico. E' possibile che i due protagonisti non fossero lucidi. Aspettiamo gli esami tossicologici su Ashley - ha detto - Abbiamo elementi per pensare che avessero assunto sostanze che non li rendevano lucidi, alcol di sicuro, forse altro. Non risulta che si conoscessero".

INVIA COMUNICATO STAMPA

Per poter pubblicare i tuoi comunicati stampa, corredati da foto,  scrivi un'email a comunicati@primapaginaitaliana.it

 

 

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere costantemente aggiornato sulle notizie più lette della settimana, che riceverai sulla tua mail. E' un servizio assolutamente gratuito.