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I treni della memoria "faziosi"

e "che sfruttano ragioni di parte": con questa motivazione il sindaco di Predappio decide di non dare più il contributo economico della sua amministrazione al viaggio al campo, che si trova in Polonia, di un paio di studenti. Canali premette di non essere contrario al 'Treno della Memoria', ma afferma di non aver ritenuto di collaborare "con chi i treni della memoria li fa andare in una sola direzione sfruttando per ragioni di parte una tragedia che ha segnato l'umanità". Canali insiste sull'importanza che "la conoscenza di quanto accaduto in Italia e in Europa nel secolo scorso sia scolpita nella mente di tutti. Solo conoscendo la storia - dice - si può evitare di ripetere gli errori e gli orrori del passato". "Tutti dovrebbero visitare Auschwitz", dice il sindaco, che però aggiunge: "Quando questi treni si fermeranno per conoscere quanto successo alle foibe o al Muro di Berlino per conoscere la tragedia di 50 anni di comunismo, vorrà dire che si vorrà avere memoria della storia a 360 gradi e allora saremo lieti di collaborare". Non lascia indifferenti che la decisione arriva da un comune con un carico storico e simbolico non neutro. Predappio è il comune che ha dato i natali a Benito Mussolini e che custodisce le spoglie del Duce. La sua cripta ogni anno negli anniversari della nascita e della marcia su Roma è meta di pellegrinaggi 'nostalgici' di migliaia di persone, contestati puntualmente anche dall'Anpi, per i quali sono illegali e rei di apologia di fascismo. Intanto per i ragazzi ai quali verrà a mancare il contributo comunale di Predappio è scattata una gara di solidarietà: si offrono di pagare il viaggio ad Auschwitz il dem Emanuele Fiano, le sezioni regionali dell'Emilia-Romagna di Pd e Movimento Cinque Stelle. La sindaca di Roma Virginia Raggi invita gli studenti delle scuole di Predappio a partecipare al prossimo viaggio della Memoria organizzato da Roma Capitale. All'Anpi di Forlì si è perfino presentata di persona una cittadina che si è offerta di dare i suoi risparmi per permettere ai giovani di guardare coi propri occhi cosa resta della macchina letale dell'Olocausto. E di capire, affinché non accada mai più.

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