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BULTEI (Nando Cimino) -  Oggi, a Bultei, si terrà un’assemblea, organizzato dall’Associazione dei Comuni Italiani, Anci, cui prenderanno parte tutti i sindaci dei comuni isolani. L’incontro è volto a lanciare un segnale di concreta solidarietà nei confronti del primo cittadino, Francesco Fois. L’attentato dinamitardo che ha distrutto parte dell’abitazione della fascia tricolore, avvenuto nella tarda serata dello scorso 24 gennaio, ha generato un’ondata di sdegno e preoccupazione, che ha attraversato tutta l’isola. Gli atti intimidatori nei confronti di Francesco Fois, si sono susseguiti nel tempo dal 2011 quando, sul muro della casa comunale di Bultei, apparve una scritta vergata con vernice rossa da una mano anonima, in cui, appellandolo col soprannome paesano, si sentenziava nei suoi confronti: “Sei morto Zaravallo”. La violenza dell’ultimo atto criminale, però, ha assunto caratteristiche molto più violente e degenerate, rispetto a quella ‘semplice’ scritta. A caldo, costatati i danni, il primo cittadino aveva dichiarato: “Il fatto è stato estremamente grave e sto seriamente riflettendo sulle mie dimissioni. Tutte le verifiche fatte a suo tempo - prosegue Fois - avevano dato esito negativo e nessun elemento concreto era emerso per proseguire le indagini ed accertare i colpevoli. Da allora, però, mi sono sempre sentito tranquillo”. Alle sue avevano fatto seguito le parole di solidarietà e condanna di, Gianfranco Ganau, presidente del consiglio regionale, il quale aveva sottolineato: “Ora lo Stato deve intervenire. Quanto sta accadendo ai primi cittadini dei paesi della nostra isola, non può più essere tollerato. Meritano tutela e sicurezza e la garanzia di poter amministrare senza la paura che qualcosa di grave prima o poi accada a loro e ai propri familiari. A nome mio e del Consiglio regionale della Sardegna, esprimo massima solidarietà al primo cittadino di Bultei e alla sua famiglia. Quanto accaduto va ben oltre l'atto intimidatorio, di per sé già vile e meschino, che ha visto negli ultimi tempi coinvolti moltissimi, davvero troppi, amministratori locali. Si è rischiata la tragedia - ha terminato Ganau - che avrebbe potuto causare delle vittime. È arrivato il momento di intervenire seriamente con lo Stato affinché il Governo capisca sino in fondo che la Sardegna vive attualmente una vera e propria emergenza”. A farsi portavoce delle reali esigenze e delle aspettative, forti nelle speranze degli amministratori territoriali, è il sindaco di Ottana, Giampaolo Marras: “La risposta alle bombe o alle intimidazioni – ha dichiarato all'ANSA, il primo cittadino simbolo degli attentati agli amministratori locali del nuorese  - non è militarizzare i nostri paesi ma la possibilità da parte dei cittadini di essere ascoltati, di avere risposte ai problemi. A Ottana ci ha abbandonato l'industria, ora si tassa chi ha ripiegato sull'agricoltura con l'Imu, per non parlare delle altre tasse. Ci si sente soli e arrabbiati. Non è la scorta che ci aspettiamo dallo Stato ma un impegno per permetterci di amministrare bene; l'allentamento del patto di stabilità, minore pressione fiscale, molti più servizi, in cima a tutto la scuola”.  Il sindaco Marras, che come altri suoi omologhi non intende ricandidarsi alla guida della comunità, aggiunge: “Non sono sereno e non riesco a dare risposte ai miei cittadini in difficoltà, perché dovrei continuare in queste condizioni per altri 5 anni? Il presidente dell’Anci Sardegna, Pier Sandro Scano, all’indomani del grave attentato di Bultei, ha chiamato a raccolta tutti i sindaci della Sardegna per esprimere solidarietà e vicinanza a Fois, e per costruire proposte concrete da porre all’attenzione di Stato e Regione. Il capo dell’associazione dei comuni, sottolineando le difficoltà dei sindaci, ha così dichiarato: “Diventano il parafulmine del malessere sociale. Carichi di responsabilità e privi di strumenti e di risorse, pagano spesso per delle scelte che da altri e in alto sono fatte. Ancora nei prossimi giorni ci sarà un concentrato eccezionale di carichi fiscali e tributari che arriveranno alle famiglie. Siamo assai preoccupati”. L'Anci, infine, chiede alla giunta regionale una riflessione comune per valutare tutti gli interventi possibili con cui far fronte alla situazione, ormai emergenziale.