Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».
Commento
All’inizio dell’Avvento del Signore, la storia della salvezza ci presenta un personaggio,definito l’ultimo Profeta dell’A.T. e il primo del N.T,per la sua posizione nella storia di Israele,per il messaggio che ci offre, per l’attuazione della sua missione, e per la sua fine, comune alla maggiore parte di profeti. Questa figura è incarnata da Giovanni il Battista,definito ancora il Precursore del Messia,chiamato ad agire prima per abbassare ostacoli e barriere, raddrizzare strade,appianare colli, che tolgono la visione al popolo del mandato dal Signore. Egli frutto della grande misericordia di Dio,che mai dimentica le promesse fatte al suo popolo,come poi canterà suo padre Zaccaria(Lc.1,67-80),ma nella pienezza dei tempi Dio realizza il suo progetto di salvezza per l’umanità,servendosi anche del “bambino chiamato profeta dell’Altissimo”.
Egli, come poi Gesù, fa il suo tirocinio nel deserto,e come “voce di colui che grida nel deserto” si presenterà alla sua gente, invitando tutti alla penitenza e alla conversione per preparare le vie del Signore. Cosa chiede Giovanni nella sua predicazione?
“Preparate le vie del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”. Un messaggio che chiede anche alla nostra vita di cristiani di illuminare certe zone oscure della nostra esistenza che hanno bisogno della misericordia di Dio per essere redente. E’ importante che mostriamo a Cristo anche la nostra povertà perché egli la redima.
“Ogni burrone sia riempito,ogni colle sia abbassato.” Forse siamo schiavi di una certa mediocrità,che a volte si mostra come ignavia spirituale,e cerca solo apparenza, a volte supportata da un certo orgoglio senza senso. E’ importante aprirsi all’accoglienza di Dio, che nella sua generosità vuole salvarci.
“Le vie diventano diritte e quelle impervie spianate”. Avvento è anche tempo di progetti per costruire vie nuove, a rimettere a nuovo l’usato, dandogli vigore ed entusiasmo. Lavorare con progetti che non solo impegnino ,ma che cambiamo anche la nostra vita, forse a volte carica di gesti abitudinari.
Spianare le strade per dare a Dio la possibilità si incontrarci,possa prenderci per mano e condurci là, dove riposa la quiete dell’a ima. Non fermiamoci a rimpiangere il passato,ma a porre in atto gesti che ci rendano integri e preparati per il giorno di Cristo.
Non si può esprimere il Vangelo con una vita annacquata.