Il Vangelo della Domenica
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                                     Vangelo  Lc 21,25-28,34-36

La vostra liberazione è vicina.
 
Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saran­no segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le po­tenze dei cieli infatti saranno sconvolte. 
Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nu­be con grande potenza e gloria. 
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risol­levatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.

State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'im­provviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Ve­gliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di com­parire davanti al Figlio dell'uomo».

                                

 

                                         Commento di P. Pierluigi  Mirra (Passionista)

La prima Domenica di Avvento apre il cammino al nuovo Anno Liturgico,il quale scandisce nel tempo  il ciclo delle celebrazioni del Mistero di Cristo. Questo tempo, chiamato Avvento, ha come riferimento immediato il Natale di Gesù. Però questa venuta ,oltre a  quella storica,che ricordiamo appunto  con il S. Natale,ci proietta verso l’altra,quella futura, quando Cristo tornerà   per chiedere il rendiconto a tutta l’umanità del suo operato nel tempo,e a dare a ciascuno il premio o la condanna. L’Avvento dunque ricorda  due venute,la prima legata la passato,l’altra proiettata verso il futuro di ogni uomo , al termine della storia. Tra la storica e le futura  si pone il  nostro cammino nel tempo, che noi chiamiamo esistenza,la quale va illuminata dalla prima e misurata  dalla seconda venuta di Cristo.      Nel vivere questo spazio di tempo,più o meno lungo, l’Avvento ci esorta a non distrarci,ma a focalizzare lo sguardo sulla venuta ultima di Gesù,il cui tempo e ora rimane per noi incerto. Ed è Gesù stesso ad avvisarci:”State attenti che i vostri cuori non si appesantiscono in dissipazioni,ubriachezze e affanni della vita”(Lc.21,34),ma “vegliate e  pregate  e perche abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere”(id.21,36). In un tempo  a noi incerto, qualcuno busserà alla  nostra porta,e  se sapremo essere pronti ad aprire subito, per noi ci sarà la salvezza. Non possiamo  distrarci nel farci prendere da  strani messaggi che, in lingue confuse, ci arrivano  da ogni dove, da un mondo che ha messo da parte Dio, e veicola su cardini falsi,offrendo strani progetti che appaiano irragionevoli, perché in essi non vi nessuna ombra di Dio.     E si legge in questa ottica la crisi della società odierna che continua  a fare e vivere l’ esperienza di vuoto di valori,portando spesso alla noia che paralizza,.Vivere questo tempo  di Avvento,non facendoci solo  prendere dal luccichio delle luci e dalla poesia del Natale,che ben vengono se ci arrivano al cuore,ma focalizzando lo sguardo dell’anima nel vivere la vita con serietà,cercando di operare,per portare a Dio,un giorno,qui frutti che saranno tanti bollini validi sul nostro passaporto per la vita eterna.

         Se i tempi sono cattivi,viviamo bene ed essi diventeranno buoni.(S. Agostino)

 

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