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Napoli – L’incontro avvenuto

a Scafati con il Prefetto di Salerno Salvatore Malfi e il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con in testa l’ex sindaco Nicola Pesce, non ha segnato nessuna svolta per Scafati. Anche la proposta di un gruppo di cittadini, di evacuare la città,  cosa che lo stesso Pesce chiese all’epoca del suo sindacato, quando consegnò le chiavi della città all’ex Ministro Ronchi, per l’interesse dimostrato rispetto alla questione fiume Sarno, è un ritorno al passato di oltre vent’anni.

Dinnanzi a chi rappresenta lo Stato, sarebbe stato più opportuno e utile ribadire di accelerare gli interventi per cui, quotidianamente, combattiamo e facciamo sentire la nostra voce. Il completamento delle opere fognarie, rispetto alle quali manca una sinergia tra Comune e Regione, il completamento del collettore Sub1, che rappresenta la chiave di volta per la risoluzione dell’emergenza ambientale del canale S.Tommaso e ancora l’avvio delle opere del Progetto Grande Sarno, che necessitano di controlli serrati.

Questi, erano i temi da sottoporre al Prefetto, al di là di chi la spara più grossa per accaparrarsi pochi e inutili attimi di visibilità. Ecco perchè chiederò un tavolo tecnico di coordinamento e direzione delle opere avviate e di quelle da realizzare, presieduto dal Prefetto, dal Comune, nella persona del commissario dott.ssa Basilicata e dalla Regione, nella persona dell’assessore all’Ambiente Bonavitacola. Chiediamo, inoltre, un rafforzamento dei controlli relativamente agli sversamenti, principale causa dei miasmi di questo periodo. Se lo stato c’è, deve anche assumersi le sue responsabilità, altrimenti ogni protesta, ogni azione, diventa sterile demagogia.

 

 

 

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