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La proposta di legge sulla legittima difesa approvata giovedì dalla Camera e che ora passerà all'esame del Senato,  trova molte critiche ma di diversa natura. C’è infatti chi vorrebbe una legge più incisiva e chi la ritiene inutile.  Matteo Salvini ritiene il testo troppo blando e già annuncia un referendum."Meno male che c’è il Senato” sottolinea il presidente dell'assemblea di Palazzo Madama Pietro Grasso.  

"Diciamo meno male che c'è il Senato, se dobbiamo intervenire su questo tema. Staremo a vedere le proposte di ulteriori modifiche", ha detto Grasso nel Teatro Palestra di Serra San Quirico (Ancona), a margine di un incontro con studenti provenienti da varie regioni europee e dall'estero in occasione della 35ma Rassegna nazionale di Teatro della Scuola. 

Matteo Renzi vuole rendere la legge più incisiva, eliminando la distinzione, che i suoi definiscono "ridicola", tra gli episodi che avvengono di giorno e quelli notturni. Matteo Salvini ritiene il testo troppo blando e già annuncia un referendum. I bersaniani di Mdp al contrario lo reputano troppo securitario e lo bocciano senza appello. L'Associazione nazionale magistrati propone una soluzione tranchant: cestinare il testo e lasciare le cose come sono adesso. E così, a ventiquattro ore dall'approvazione della Camera, a difendere la legge ci sono solo i deputati di Pd e Ap che hanno scritto le norme e ora a stento celano l'irritazione per lo stop di Renzi. Quello sulla legittima difesa "è un intervento che non serviva" e che "è anche un po' confuso". Il legislatore "non deve assecondare gli umori" della società e dovrebbe "desistere dal mettere mano a questa normativa", ha detto il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Eugenio Albamonte 

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