Politica nazionale
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Rosa Criscuolo è una giovane militante politica da sempre vicina alle posizioni dell’ex Sottosegretario Nicola Cosentino. Laureata in giurisprudenza alla Federico II di Napoli, è impegnata in prima linea nella battaglia per la riforma della giustizia e l’abolizione del “carcere preventivo”. Non a caso figura tra i fondatori del gruppo “I Cosentiniani”. Un’etichetta di cui lei va fiera, ma che le è anche valsa duri attacchi da parte di certa stampa non allineata e di formazioni politiche a lei avverse. Attacchi che hanno spesso rasentato il limite della diffamazione. Nonostante questo, però, Rosa Criscuolo non si è mai fermata ed oggi, grazie alla sua tenacia, ha acquisito credenziali più che valide nell’agone politico campano. “Sì è vero – spiega – ho subìto più di un tentativo ostruzionistico da parte di forze politiche che mirano a soffocare persone come la sottoscritta solo perché la pensano ‘diversamente’. Ci tengo, tuttavia, a ribadire che non sono l’unica a pensarla così. Lo dimostrano le numerose condivisioni che si registrano, ogni giorno, sulla mia pagina Facebook, sul blog icosentiniani.it e nelle varie trasmissioni radio-televisive a cui partecipo. A quanti vogliono zittirmi rispondo semplicemente che non ci riusciranno. Si rassegnino, dunque. Ho lottato senza appoggio politico per sostenere le idee sulla “Giustizia Giusta” abbracciando la lotta non violenta per le carceri insieme agli amici radicali “Per la Grande Napoli” e ho tutta l’intenzione di continuare lungo questo percorso confidando nella solidarietà dei tanti cittadini campani onesti e di quanti non sono soliti ragionare solo per colori politici o steccati ideologici di sorta”. Mi scusi ma lei di che orientamento politico è? “Chiariamo. Molti tendono ad identificare il mio orientamento politico con quello di Forza Italia per la mia vicinanza a Nicola Cosentino e ho subito forti critiche per questo. Ma paradossalmente sono stata anche criticata perché da giovane, sul territorio, ho partecipato ad attività proposte dalla amministrazione locale che è storicamente di sinistra. Ero giovane e la coscienza politica si forma a poco a poco. Certamente sono stata e resto un’attivista. Attualmente per un ragazzo o una ragazza trovare un’identità politica è un’impresa ardua. Ci troviamo più che altro in un mondo di ‘figli di Ballarò’. Siamo in un momento in cui la partitocrazia ha fallito e i movimenti di protesta dettano legge in Parlamento. Non vedo di buon occhio le ‘larghe intese’ e neanche ‘la volgarizzazione del liberalismo’ prima berlusconiano poi renziano. Sono molto critica da questo punto di vista”. Si, d’accordo. Ma non ha risposto alla domanda: di che orientamento è? “Vuole proprio saperlo? Sono una liberale e profondamente legata al territorio. A mio giudizio, la politica ha bisogno di recuperare la propria dignità territoriale, prima che ognuno di noi ambisca a schierarsi da una parte piuttosto che dall’altra. Ciò, infatti, avviene spesso per opportunismo e non per ideali facilmente ravvisabili nei ragionamenti di politica comunale”. Quali sono i punti chiave per ricominciare a questo punto? “Serve un cambiamento radicale della classe dirigente campana. Fino a quando avremo soggetti che mirano ad una politica personalistica giustificando l’inettitudine e le incapacità di gestione territoriale attraverso il solito scaricabarile delle responsabilità sulla sinistra bassoliniana, non credo che il processo di cambiamento potrà cominciare mai. Quello che occorre è la diffusione della legalità e della cultura un po’ a tutti i livelli istituzionali. Dai Comuni alle Province fino alla stessa Regione”. Rosa, lei si ispira a qualche politico donna? “Preferisco non fare nomi e, se dovessi farne, sarei costretta a scavare nel passato. Sono profondamente critica verso l’attuale classe dirigente politica femminile campana. Sia di destra che di sinistra. Le tanto decantate ‘quote rosa’ non sono altro che uno strumento utilizzato in modo distorto, soprattutto nella pseudo destra liberale. Credo che bisognerebbe eliminarle perché la vera parità è far concorrere le capacità dallo stesso punto di partenza, non imporle per legge. Dovremmo aspettarci anche una ‘quota gay’ a questo punto? Sarebbe assurdo. Se siamo tutti uguali che senso ha imporre quote di rappresentanza obbligatorie?”. “Il 6 febbraio è andata in onda una puntata di approfondimento sul tema carceri e giustizia da lei condotto su TV Luna Napoli. La puntata è stata molto apprezzato. Ci sarà un bis?” “L’informazione, come la politica, deve essere a dimensione del cittadino e, per crearla, ho attinto materiale dal lavoro di persone come Luigi Mazzotta e Don Franco Esposito con la collaborazione del giornalista Fabrizio Ferrante. Insieme abbiamo preferito il punto di vista di chi soffre e non dei politici sempre più distanti dai problemi delle persone. La Campania ha subìto un gestione distante dal territorio. Nonostante le ‘autorevoli bugie’ circa una fantomatica ripresa che da queste parti ancora attendiamo, la nostra regione è un territorio in perenne emergenza che ha bisogno di tre interventi urgenti: occupazione, carceri e ambiente. La Terra Felix ha bisogno di eroi. Spero di avere l’opportunità di collaborare nuovamente con Tv Luna Napoli di cui apprezzo moltissimo il lavoro del direttore Angelo Pompameo”. Le possiamo chiedere la citazione di un politico in cui si riconosce e un libro che ci consiglia di leggere? Certo. “Fai quello che puoi, con quello che hai, nel posto in cui sei” di Theodore Roosvelt. Il libro che consiglio è del professore Tabucchi, scomparso di recente, “Sostiene Pereira”.

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