Commento
“Io sono il Signore tuo Dio, ti tengo per la destra e ti dico:”Non temere ,io ti vengo in aiuto..” (Is. 41,13). Un avviso divino che ci aiuta a non perderci ,mentre ci aggiriamo oggi in situazioni cariche di paure e dall’avvenire incerto. Il Signore ci esorta a non fermarci , ad alzare lo sguardo in altro e scoprire che il manto di Dio, come una immensa coperta ci copre e ci tiene al sicuro. Anzi nella liturgia di oggi, prima con il Profeta Sofonia e poi con l’Apostolo Paolo, siamo invitati a “gioire”,perche il Signore ci ha usato misericordia, revocando la nostra condanna,per ciò l’esortazione ad agire con lui e a non “lasciarci cadere le braccia”. Paolo ci assicura della vicinanza del Signore ,e ciò deve farci rallegrare e gioire,e partecipare agli altri questa gioia che deve farci sentire al sicuro ,poiché non siamo più soli, perché il Signore si è messo, nella sua misericordia,a camminare con noi, e a tracciare con noi le linee della nostra storia. Però anche se le braccia non devono cadere, è importante però che agiscono, operando con il Signore e per l’avvento del suo Regno.
Il brano di Luca ci presenta Giovanni il Battista che sulle rive del Giordano accoglie i peccatori e battezza con l’acqua e risponde alle domande di vita che le varie categorie di persone gli pongono. “Cosa dobbiamo fare?...” Egli sia per i pubblicani, come i per i soldati ha delle risposte che forse possono essere valide anche per noi, pur traducendole in linguaggio odierno. Nelle risposte Giovanni non chiede l’esorbitante, o la conversione che abbia i canoni della sua vita,ma richiama tutti a porre in atto quella giustizia e il rispetto dell’ esistenza degli altri a secondo il proprio compito E presenta dinanzi agli occhi di tutti l’ultimo giorno di Cristo, che “vaglierà “con il “ventilabro” l’agire di ognuno, e pulirà l’aia della umanità con retto giudizio, senza sconti o attenuanti.
Nel’inizio del brano Giovanni indica come gesto di vera conversione la condivisione con l’altro non solo della tunica o del mantello, ma anche della tavola. Ed è proprio il richiamo alla carità ,alla giustizia vicendevole, alla condivisione, il tema che deve caratterizzare n on solo la nostra preparazione liturgica e spirituale al ricordo del Natale del Signore Gesù, ma deve essere anche lo stile di vita che pone degli elementi fondanti al nostro cammino di ricerca della misericordia in questo Anno Santo Giubilare, offrendo misericordia per avere misericordia. Giustizia e carità: un binomio da mai scindere ,se vogliamo trovarci nella linea della misericordia di Dio.
La giustizia senza la carità è incompleta,ma la carità senza la giustizia è falsa! (Don MIlani)
Commento al Vangelo di DOMENICA III DI AVVENTO (13 dicembre 2015) Commento di P. Pierluigi Mirra passionista - Luca 3,10-18
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