Il Vangelo della Domenica
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n quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro». (Matteo 18,15-20)

 

COMMENTO

Chi è la sentinella? E colui che sta  di vedetta per annunciare un arrivo, un pericolo, un evento. Al profeta Ezechiele Dio dice:” Ti ho costituito come sentinella per gli  Israeliti. Ascolterai una parola dalla mia bocca e tu li avvertirai da parte mie.” La sentinella veglia sul bene della comunità e vuole il bene di ognuno.

 

Ogni cristiano, per il fratello e per la Comunità ,è una sentinella accorta e avveduta, non solo alle necessità dei fratelli, ma  pronta ad aiutare ognuno, ad  avere il cuore aperto, sa ascoltare, sa tendere la mano, sa porre in atto il precetto dell’amore. Egli ,in nome appunto dell’amore , sa guardare le cose che non vanno, le miserie momentanee del fratello o dei membri della Comunità, ma come Cristo non condanna, sa correggere, se è necessario, con carità e lungimiranza, facendo si che ogni intervento di correzione nasca sempre dal cuore.

 

Gesù nel brano del Vangelo di questa Domenica ci offre anche il metodo di come correggere, un metodo intriso di decisione ma anche di delicatezza. Anzitutto ascoltare il fratello in difficoltà ,dialogare in carità con lui, in modo che il fratello stesso percepisca che chi vuole correggerlo non è un giudice che giudica e condanna, ma uno che lo sta amando, e gli offre la mano della carità. Gesù dice  anche però che neppure bisogna nascondersi nel silenzio o nella indifferenza, se il difetto del fratello è pubblico e può inficiare la vita della comunità.

 

Al vero cristiano, che vuole il bene dell’altro, anche se ha sbagliato,  con decisione e forza interiore che parte dall’amore trovare sentieri di carità, di rispetto, per salvare il fratello. A volte sono le nostre paure, o la nostra indifferenza,  a lasciare che il fratello caduto non possa rialzarsi, e la piaga del suo difetto momentaneo, può diventare una cancrena nel tempo.                                                                                                                                                        Il  cristiano e la comunità ,dinanzi al male , al peccato, non devono, ne possono tacere o rassegnarsi, ma alzare, se è necessario, la voce, e operare con decisione e carità.

 

Ricordiamo della saggezza antica:”Dove manca la correzione, abbonda la corruzione!”.

 

Commento a cura di P. Pierluigi Mirra Passionista

 

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