Roma – E quando tutto sembrava fatto, il colpo di scena: Telecom Italia proprietaria dell’emittente LA7 fa macchina indietro e ‘rompe’ le trattative con Santoro, per la trasmissione sulla rete già da ottobre di ‘Annozero’. I vertici dell’emittente avevano preannunciato che il lato economico era stato discusso e concordato, mancavano solo alcuni ‘dettagli’. Evidentemente non dovevano essere poi tali, visto che hanno portato alla rottura definitiva. Ora Telecom Italia Media, a seguito di una nota apparsa su ‘Il Fatto Quotidiano’ (sul quale quotidiano scrive lo stesso Marco Travaglio), è stata costretta ad intervenire per precisare le motivazioni dell’abbandono del tavolo delle trattative. Santoro pretendeva, si fa sapere dai vertici dell’emittente, di avere mano libera. Avrebbe dovuto concordare il solo tema della trasmissione, ma poi chiedeva (pretendeva, visto che ciò ha portato alla rottura definitiva) di avere mano libera su filmati, persone da invitare, etc. senza un ‘ragionevole’ preavviso alla direzione della rete.

“Questa richiesta, che viola le regole interne - già ampiamente rappresentate al dott. Santoro - che presiedono i rapporti con tutti i volti della rete, pone ingiustificati rischi legali di natura penale e civile (solo questi in parte manlevabili) in capo all'Editore che non si è ritenuto di correre".

Insomma: mano libera ma poi chi ‘paga’ se dalla trasmissione dovessero derivare conseguenze sotto i l profilo penale e civile?

Chiusa la porta di ‘Viale Mazzini’, tramontato il passaggio (fortemente auspicato dal direttore del TG LA7 Mentana, che si è offerto anche di ospitare la trasmissione di Santoro, pur di favorire la firma dell’accordo) all’emittente LA7, dovremo attenderci un Michele Santoro disoccupato? Si potrà essere anche non d’accordo con la linea editoriale della trasmissione, il modo di conduzione, etc. ma una trasmissione come quella di Santoro commercialmente è valida, visto che permette incassi pubblicitari di tutto rispetto.

E, dunque, le voci che si rincorrono circa un possibile ritorno in Rai non sono del tutto peregrine. Ma a quali condizioni? O meglio: potrà Santoro dettarle le condizioni a Mamma RAI?

Milano - Salta l'accordo tra Michele Santoro e La7. Telecom Italia Media ha annunciato oggi che le trattative sono state interrotte a causa "di inconciliabili posizioni riguardo alla gestione operativa dei rapporti fra autore ed editore". Ma il conduttore attacca: "Siamo di fronte ad una nuova, eloquente e inoppugnabile prova dell'esistenza nel nostro Paese di un colossale conflitto di interesse''.

''Un accordo praticamente concluso, annunciato dallo stesso telegiornale dell'editore coinvolto, apprezzato dal mercato con una crescita record del titolo - afferma Santoro in una nota - viene vanificato senza nessuna apprezzabile motivazione editoriale". "Naturalmente - aggiunge - non possiamo fornire le prove dell'esistenza di interventi esterni ma parla da solo l'interesse industriale che avrebbe avuto La7 ad ospitare un programma come il nostro nella sua offerta".

"Improvvisamente - continua - ci sono stati posti gli stessi problemi legali che la Rai pone a Milena Gabanelli e norme contrattuali che noi consideriamo lesive della libertà degli autori e dei giornalisti". "Per non tradire le attese del pubblico, ci siamo impegnati a farci carico delle eventuali conseguenze legali delle nostre trasmissioni, ad autoprodurle e a procedere per gradi, senza un contratto quadro, con una prima serie di undici puntate. In questo modo, sia noi che l'editore - sottolinea -, avremmo potuto liberamente valutare l'opportunità di continuare la collaborazione".

"Ricordiamo a tutti - aggiunge il conduttore di 'Annozero' - che il dottor Stella, amministratore delegato di Ti media aveva pubblicamente dichiarato che non c'erano divergenze economiche e che La7 non aveva nessun problema a mettere in onda un programma come Annozero. Un programma che, tra infinite difficoltà e attacchi di ogni tipo, è sempre stato realizzato in completa autonomia. Perché hanno cambiato idea? Chi ha interesse ad impedire che si formi nel nostro Paese un terzo polo televisivo che rompa la logica del duopolio?", chiede Santoro.

"Per tornare a crescere l'Italia deve liberarsi del conflitto di interesse e di tutti coloro che non hanno avuto il coraggio di opporgli le ragioni della libertà di opinione e della libertà di mercato. Sulla scia del successo di Tuttiinpiedi, con l'aiuto fondamentale del pubblico, dimostreremo presto che un Paese semilibero non ci basta. Tutto cambia", conclude.

"Molto dispiaciuti'' per l'interruzione della trattativa Gad Lerner ed Enrico Mentana. "Non solo perché la sua è una voce importante nel panorama della libera informazione - affermano i due giornalisti e conduttori di La7 in un comunicato congiunto -. Ma anche perché siamo convinti che una trattativa condotta più sobriamente avrebbe limitato le interferenze esterne, comunque inaccettabili, e favorito un accordo professionale, basato sui principi dell'autonomia e della lealtà reciproche, già vigenti a La7. Ci chiediamo, inoltre: che bisogno c'era di decidere e annunciare con questa fretta lo stop alla trattativa con Santoro?" "Ci auguriamo che si possa riprendere più serenamente il filo della trattativa nell'interesse di tutti, come suggeriscono le ragioni del libero mercato", concludono Gad Lerner e Enrico Mentana

Immediate le ripercussioni della notizia sul titolo di Telecom Italia Media che è crollato in Piazza Affari pochi minuti dopo l'annuncio dello stop al passaggio del conduttore a La7.

Prima che sfumasse l'accordo tra Santoro e La7, il direttore di Raidue Massimo Liofredi , dalle colonne del 'Corriere della Sera', aveva aperto all'ipotesi di un ritorno del conduttore a Viale Mazzini: "Spero vivamente che rientri, accolgo la sua provocazione dell'euro a puntata credo che in consiglio se ne discuterà la prossima settimana. Santoro è un valore aggiunto". (Adnkronos/Ign)

Roma - Simona Ventura sceglie Sky in esclusiva per due anni e lascia quindi la conduzione di 'Quelli che il calcio' e di tutti gli altri programmi della Rai. In cambio, un accordo esclusivo con Sky Italia che la vedrà protagonista di un percorso artistico sui canali della piattaforma per almeno due stagioni. Il primo impegno della Ventura nella sua nuova casa sarà 'X Factor', dove tornerà in quel ruolo di giudice che fu tra gli elementi chiave del successo delle prime edizioni del talent show più popolare nel mondo. Quella trasmissione sarà uno dei programmi di punta di Sky nel prossimo autunno, con un'edizione in linea con il format internazionale, arricchita da diverse novità che saranno presentate a breve.

Ma l'accordo tra Simona Ventura e Sky prevede molto altro, dalla conduzione di programmi speciali per Sky Cinema, allo sviluppo di un percorso di progetti innovativi, costruiti su misura per lei, in collaborazione con Giampiero Solari, consulente artistico di Sky. Inoltre, sarà anche una delle testimonial pubblicitarie dell'offerta di Sky, legando così la propria immagine a quella della piattaforma non solo in onda ma anche fuori dallo schermo.

''Siamo molto orgogliosi di questo accordo - ha dichiarato l'amministratore delegato di Sky Italia, Tom Mockridge - Simona è una delle principali protagoniste della televisione italiana. La sua professionalità è straordinaria, così come la sua bravura alla guida dei più importanti progetti dell'intrattenimento televisivo''.

Il direttore generale di Viale Mazzini, Lorenza Lei, ha 'dribblato' i cronisti che le facevano domande sul passaggio di Simona Ventura a Sky. Lei ha lasciato il convegno sulla 'Giornata dell'Innovazione', nella sede di Radio Rai in via Asiago a Roma, scortata dalla polizia.

Ha risposto invece a chi gli chiedeva un commento il consigliere d'amministrazione della Rai Guglielmo Rositani. ''No, non penso sia una fuga di talenti. L'azienda sta lavorando per rivedere il contratto di tutti, Credo che l'azienda debba difendere tutto il suo patrimonio, ma non a tutti i costi - ha detto Rositani - La Ventura a Sky? Per me è una novità, siete più informati di me. Se è vero mi spiace perché sono un estimatore della Ventura. Però no, non c'è preoccupazione''.

''Spiace perdere un'artista del calibro di Simona Ventura - ha commentato da parte sua il consigliere Antonio Verro - E' senza dubbio una grande professionista e l'ha dimostrato anche in quest'ultima occasione: ha scelto un'altra strada nella sua carriera con stile e senza fare ricorso a strategie. (Adnkronos/Ign)

New York  - Peter Falk, per tutti ormai era il ‘tenente Colombo’. La serie televisiva diventata in tutto il mondo un vero e proprio cult. Il primo episodio fu trasmesso negli Stati Uniti il 20 febbraio 1968. Sugli schermi italiani Colombo fece la sua prima apparizione il 16 novembre 1974 su Telecapodistria. E’ stata questa serie televisiva a consacrare il successo mondiale dell’attore Peter Falk. Prima della fortunata serie televisiva Falk aveva preso parte ad importanti pellicole cinematografiche con ruoli di prim’ordine come quello del ‘simpatico’ mafioso in ‘Angeli con la pistola’ (1961) al fianco di Glenn Ford e Bette Davis.

Ma solo nei panni del tenente  Colombo, fintamente stralunato, intelligente, sornione, con uno sguardo un po’ così (dovuto al fatto che aveva una protesi ad un occhi il cui bulbo oculare gli fu asportato per causa di un tumore) s’impone al grande pubblico.

La sua carriera e la sua vita sono stati stroncati dal morbo di Alzheimer che gli era stato diagnosticato nel 2008.

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