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(Enzo Toscano) - Una rapida disamina della scorsa giornata di campionato nella massima serie  giunta (tra  ancora una lunga serie di anticipi e posticipi indecenti), alla quattordicesima giornata, con la Juventus che si insedia al primo posto con due punti di distacco da Milan e Udinese. La Juve questa volta pare avere assunto con la gestione Conte una convinzione tattica e tecnica di notevole spessore e personale sicurezza, ritornando a quel blasone che aveva smarrito negli ultimi campionati. Il Milan è sicuramente il più accredidato al titolo in virtù di una rosa assolutamente superiore ricca di fuoriclasse in fase offensiva, avendo altresì ritrovato il miglior Ibrahimovic, eccellente anche nella nuova veste di rifinitore. Resta l’incognita difesa. L’Udinese viaggia con il vento in poppa in virtù della sua forza dei nervi distesi, di una favola di provincia supportata dal solito gioco brillante di Guidolin e dei suoi bucanieri. Come l’altra sorpresa Lazio al quarto posto, viaggiano sulla scia di un grande entusiasmo e certamente di una splendida condizione fisica, forti altresì di un gioco espresso in campo di assoluta eccellenza; il problema delle squadre che non si chiamano Milan. Juve o Milan, è solo vedere quanta convinzione, mestiere e forza nervosa hanno nel mantenere fino alla fine questo entusiasmo e condizione. Il Napoli era la squadra che all’inizio campionato più aveva convinto sul piano dei risultati e spettacolarità di gioco, in un complesso fortissimo e potenziato con  Inler; adesso pur veleggiando nella parte elevata della classifica, staccato però di nove punti dalla capolista Juve, pare essersi concentrato principalmente sulla qualificazione in Champions League.  Nel caos tattico la Roma, positivo globalmente il campionato di centroclassifica per Catania, Cagliari, Parma e Chievo. L’Atalanta senza la pesante penalizzazione (-6) starebbe al quinto posto scavalcando il Napoli. La Fiorentina con il nuovo allenatore Delio Rossi può risalire posizioni. Sull’Inter in zona retrocessione, stendiamo un velo pietoso, avendo sprecato in passato tonnellete di inchiostro: paga una mancata e completa rifondazione; acquisti rivelatisi (ma si sapeva) errati, una rosa di calciatori ormai vecchi ed appagati, con riserve non assolutamente da Inter. Aggiungiamoci due allenatori (prima Gasperini poi Ranieri) presi perché non si poteva fare altro, il risultato non poteva essere che questo. Meno male che c’è la Champions League ancora aperta … Chiude in ultimo posto la fila della classifica il Lecce, che per gioco, rosa e convinzione, pare quella messa peggio. Però auguri.

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