Juvecaserta
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Una Otto Caserta priva di energie cede nettamente il passo alla Bennet Cantù (58-75 il finale), collezionando il terzo stop di fila davanti al proprio pubblico (dopo quelli contro Siena e Varese). A differenza degli altri due match, però, stavolta la Juve non ha praticamente giocato rimanendo in gara solamente nei primi 10’ di gioco, lasciando, poi, strada alla compagine brianzola che senza strafare più di tanto ha ben presto raggiunto il vantaggio della doppia cifra gestendolo sino alla sirena finale. Troppo il divario tecnico tra le due squadre con gli ospiti, costruiti per fare l’Eurolega (dalla quale sono usciti dopo aver quasi sfiorato la qualificazione ai quarti) e quindi con un roster più profondo in grado di ben ammortizzare due match in meno di tre giorni. La Juve, invece, ha pagato a caro prezzo lo sforzo profuso per violare l’Adriatic Arena ed oggi è mancata proprio in quegli elementi che più di tutti si erano contraddistinti nella vittoria esterna di domenica scorsa (Smith, Collins, Doornekamp e Maresca). Ricordiamo che coach sacripanti doveva fare ancora a meno di Fletcher, dovendo fare di necessità virtù in un reparto, quello dei lunghi, dove Cantù poteva contare su giocatori di grossa levatura. Dopo un primo quarto equilibrato che la Otto aveva chiuso in vantaggio di 5 (18-13), iniziava un vero e proprio calvario per i tifosi bianconeri accorsi al Palamaggiò cui è stato regalato uno spettacolo poco edificante da parte dei bianconeri che hanno totalizzato, nel secondo quarto, la miseria di soli 6 punti (21 nei due quarti centrali contro i 37 degli ospiti). Nonostante il peggior quarto della storia recente bianconera, Cantù rientrava negli spogliatoi in vantaggio di 8 (24-32) per cui nel secondo tempo vi erano ancora speranze di poter rientrare; ed invece la Juve faceva ancora, se possibile, peggio, non riuscendo ad imbastire una manovra offensiva degna di tale termine e tirando con percentuali veramente pessime sia dalla media (32%) che dalla lunga (25%). Logico che con questo biglietto da visita non le speranze di portare a casa il match sono ridotte al lumicino soprattutto se di fronte hai una delle più forti squadre del campionato (che stasera si è pure permessa il lusso di far riposare Cinciarini e, soprattutto, Basile) che ha trovato nel georgiano Markoshvili ed in Perkins bocche di fuoco inarrestabili 8autori in due di 38 punti sui 75 totali di squadra). Nonostante lo svantaggio di Caserta rimaneva attestato tra i 10 ed i 12 punti, i bianconeri non hanno mai dato l’impressione di poter rientrare nel match per cui l’ultimo quarto si trasformava in un lungo garbage time con la Bennet che si limitava a svolgere in modo ordinato il suo compitino, aspettando l’errore dei casertani che puntualmente arrivava. Basti pensare che con più di metà dell’ultimo quarto da giocare, soltanto pochi intimi rimanevano sugli spalti del Palamaggiò avendo , in molti, capito, che stasera la juve non ne aveva proprio. Ancora una volta, dopo l’illusione di solo tre giorni fa, bisogna riporre nel cassetto i sogni play – off; le tante sconfitte accumulate in casa (ben 6 sino ad ora) si faranno sentire a fine campionato quando bisognerà fare i dovuti conti. Peccato, perché con una classifica così corta, una eventuale vittoria, stasera, avrebbe aperto, veramente scenari interessanti … Adesso bisogna approfittare del turno di riposo offerto dall’All Star game e farsi trovare motivati in vista della proibitiva trasferta di Milano

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