Juvecaserta
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(Pasquale Della Volpe) - La sconfitta contro la Mens Sana Siena al Palaestra appariva, alla vigilia di questa giornata di campionato, prevedibile e quasi scontata, così sconfitta è stata (86-66 il risultato finale) ma la Juve, nonostante le proporzioni del punteggio lascino pensare il contrario, è rimasta in partita per oltre 25’ quando, dopo una bomba di Jelovac (ottima prova la sua con 22 punti ed autore delle uniche quattro triple messe a referto dalla squadra di coach Sacripanti), un immenso Brown ( 20 punti per lui in soli 26’ di utilizzo) metteva a segno due bombe di fila che gli esausti bianconeri (come al solito solo sette giocatori + qualche baby per fare numero) non riuscivano più a colmare. Le sconfitte di Caserta hanno un unico denominatore: scarse percentuali al tiro (anche oggi solo 66 punti a referto che confermano la Juve come il peggior attacco del campionato) e numerose palle perse (20 anche oggi a fronte delle soli 9 dei padroni di casa); con questi numeri difficilmente si portano a casa le partite (a meno che l’avversario anche l’avversario non sia in giornata storta), figurarsi se era possibile pretendere qualcosa di più in casa dei pluricampioni d’Italia. Però a differenza di trasferte quali Biella o Roma (dove la Juve aveva veramente offerto prove insufficienti), i ragazzi di coach Sacripanti, stavolta, hanno sputato sangue sin quando le energie li hanno sorretti, costringendo la Mens Sana (che probabilmente pensava di dover svolgere poco più di un allenamento) a giocare in modo intenso sia in attacco che in difesa. Eccettuati i primissimi minuti, dove la Juve era partita 0-5, Siena è stata sempre in vantaggio ma mai sopra la doppia cifra (il primo tempo si era chiuso con i padroni di casa sopra di 8 sul 41-33), almeno sino alla doppia tripla di Bobby Brown che tagliava le gambe ai bianconeri. Purtroppo quando si gioca contro una squadra che ha molti problemi come la nostra, soprattutto in fase di playmaking (Gentile è un ottimo prospetto ma non può portare solo lui la croce, Mordente non è un play ma svolge ugualmente quel ruolo, durante il match con grande abnegazione), basta essere aggressivi sul portatore di palla mangiando così, molti secondi all’azione offensiva dei bianconeri che sono costretti a giocare sempre al limite dei 24” od a buttare (come avvenuto anche stasera) molti palloni in tribuna. E’ una sconfitta che, in ogni caso, era da mettere in preventivo (probabilmente anche con i due americani la Juve poco avrebbe potuto fare contro una squadra meno stellare degli anni scorsi ma pur sempre una corazzata che stasera doveva anche fare a meno di Ortner, Kemp ed Eze). Basti pensare che il dodicesimo uomo è stato Lechtaler (lungo in orbita nazionale fino a poco fa che a Caserta sarebbe titolare o quanto meno sesto uomo) ha messo piede in campo per soli sei minuti (suo high stagionale). Domenica prossima la Juve è attesa da una sfida vitale, in ottica salvezza, contro Pesaro (oggi sconfitta in casa da Cantù), anch’essa nel gruppone delle ultime a quota 4 (Biella dopo la vittoria in trasferta contro Avellino ha, infatti, abbandonato l’ultimo posto in classifica). Quella sarà una sfida in cui sarebbe vitale portare a casa la posta, magari rimpolpando, per l’occasione, il roster con qualche nuovo innesto.

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