In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.Commento
Gesù. Ascendendo al cielo,non abbandona la terra: Egli ha compiuto la missione affidatogli dal Padre,attraverso l’esperienza della Morte,ma vincendola,e redimendo anche la sofferenza umana. Non abbandona i suoi discepoli,con i quali ha vissuto una avventura mirabile,sia in vita che dopo la Resurrezione,cercando di avviarli alla conoscenza della Verità. Ora, salendo al Cielo, rinnova la promessa dell’invio dello Spirito Santo ,e lascando a lui di condurre i suoi alla Verità tutta intera,cosa che avverrà nel giorno di Pentecoste, quando lo Spirito Santo darà il via alla vita della Chiesa e all’attuazione quaggiù del Regno di Dio.
Luca ,negli Atti degli Apostoli, ci narra gli ultimi momenti della presenza di Gesù sulla terra,il mandato che egli da ai suoi di andare per il mondo ad annunziare il Vangelo,confermando la fede di chi crede con il Battesimo. A Luca degli Atti fa eco il brano del Vangelo di Marco,che oltre alla scena dell’Ascensione al cielo di Gesù,.mette in evidenza anche i segni che accompagneranno la predicazione dei Discepoli. In Marco è contenuta anche la Promessa per chi crederà e sarà battezzato,cioè la promessa della salvezza.
Mentre ringraziamo Gesù di ciò che ha compiuta per noi,non possiamo come gli Apostoli, rimanere a guardare il Cristo dell’Ascensione,ma anche noi dobbiamo andare a dire Dio .. Ogni battezzato assume con la sua nuova identità questa responsabilità. L’importante però è anzitutto incarnare la verità che si annuncia,con uno stile di vita coerente ai dettami del Vangelo. Infatti, nella seconda lettura,nel brano agli Efesini, l’Apostolo Paolo ci esorta a comportarci in maniera degna della vocazione che abbiamo ricevuto,ponendo in atto fatti di Vangelo,tinti di “umiltà, pazienza ,mansuetudine, e di carità vicendevole,per essere nell’unità ,testimoni di una presenza che va oltre il tempo
Essere uniti nella comunione delle diversità per potere dire insieme ai nostri fratelli che la strada della Verità è nel Vangelo ascoltato, accolto e vissuto,è che è la sola strada che porta lassù, dove abita Dio.
Alla fine dei tempi Dio non ci chiederà se siamo stati credenti,
ma se siamo stati credibili.
Commento di P .Pierluigi Mirra passionista
Commento al Vangelo dell’ASCENSIONE DI N. S. GESU’ CRISTO (17 Maggio 2015) - Marco 16,15-20
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