Fratelli, camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge.
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.Commento
Oggi si avvera la promessa di Gesù! Tra un rombo di vento e fiammelle di fuoco,lo Spirito Santo scende sulla chiesa nascente e la conferma nella verità.
Era una festa ebraica la Pentecoste, festa del ringraziamento per il dono della Legge di Dio, e per l’Alleanza stipulata tra Dio e il suo popolo. E nello Spirito Santo che si manifesta nel Cenacolo si conferma l’Alleanza Nuova tra il nuovo popolo di Dio e Dio stesso, in Cristo. Il silenzio pauroso degli Apostoli prende voce, la paura da posto al coraggio,e a tutte le nazioni che “sono sotto il cielo” è annunziato il Regno di Dio. E la meraviglia iniziale della gente di ogni lingua presente a Gerusalemme per la festa, si muta in ascolto di Pietro e compagni,che, senza paura, propongono a tutti i modo chiaro l’avventura di Gesù di Nazareth,il progetto di Dio compiutosi in lui, e poi, per molti che crederanno, la proposta di pentirsi e convertirsi.
La liturgia di oggi è carica dello Spirito del Signore. Gli Atti degli Apostoli fotografano nella realtà la scena del Cenacolo con gli Apostoli, riuniti con Maria la Madre di Gesù, il fuoco che scende su di loro e brucia ogni residuo di paura e di dubbio nei confronti del Messia. Ora a loro è chiaro ciò che Gesù aveva loro insegnato,quello che essi avevano toccato con mano, e anche se qualcosa di incerto era rimasto , ora la verità appare loro tutta intera e senza ombra. Ogni scoria di paura e di dubbio è bruciato dal fuoco dello Spirito,e in loro entra quel coraggio forte e senza compromessi che i li portare sino ai confini della terra per annunciare Cristo Morto e Risorto ,e il lieto annunzio del Vangelo che salva.
Oggi nasce la Chiesa, il nuovo popolo di Dio, che si pone in cammino, tra difficoltà e persecuzione, ma il cui seme attecchirà ovunque cadrà e diventerà per tutti seme di salvezza. Siamo nati noi, nuovo popolo di Dio, guidati da Cristo che ci ha riscattati, e ci ha dato la dignità di figli di Dio, e il dono della liberta senza condizioni, e ha proiettato il nostro sguardo verso la nuova Gerusalemme, che è la vita eterna in Dio.
Tempo fa,il giorno della nostra Cresima o Confermazione, il vescovo ci segnò e pose sulle nostra fronte il sigillo dello Spirito Santo,confermandoci nella fede,e dicendoci che noi oggi più che mai non siamo un’idea che cammina,ma una vita che vive , per dire a tutti la presenza di Dio,in Cristo, presenza che per chi crede è fonte di gioia,di pace e di serenità dello spirito. Legare dentro di noi le mani allo Spirito Santo che abbiamo ricevuto, è rendere vano la sua opera in noi e attraverso noi,chiamati nello Spirito,come i primi discepoli, a “rinnovare la faccia della terra”. Lo Spirito Santo ci illumini a sapere leggere i segni dei tempi, a porre in atto gesti e atteggiamenti di vita,che esortano l’uomo e riconoscersi in Cristo figlio di Dio, da lui amato e posto a gestire il creato nella giustizia e nella pace .
Che il mondo diventi, attraverso noi, un nuovo Cenacolo,per vivere l’esperienza dello Spirito Santo che viene a rinnovare la terra.
Commento di P. Pierluigi Mirra Passionista
Commento al Vangelo di DOMENICA DI PENTECOSTE (24 maggio 2015) -Giovanni 15,26-26;16,12-15
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