Il Vangelo della Domenica
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In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». 
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. (Luca 1,26-38)

 

      COMMENTO                              

Mentre ci avviamo verso il Sole che nasce  per illuminare il giorno dell’uomo, i Natale,il mattino porta l’aurora,che annunzia il giorno. Quest’Aurora che annuncia il giorno che sta per venire,Cristo, è Maria Immacolata, la cui solennità noi oggi celebriamo.                                                                                                  

L’8 dicembre 1854, il Beato Pio IX proclamava  il dogma dell’Immacolata Concezione della Vergine. E quattro anni dopo,l’11 febbraio del 1858, a  Lourdes, nella grotta di Massabielle ,a una giovane, Bernardetta Soubirours,confermava questo privilegio, definendosi  in lingua locale:”I o sono L’Immacolata Concezione”.                                                                                                                                                                           Un privilegio grande, che caratterizza la sua identità di Madre di Dio,e che sta a fondamento di tutti gli altri privilegi di cui Dio l’ha rivestita.                                                                                                                                       Un cammino quello dalla proclamazione del dogma che parte da lontano. Infatti attraverso i secoli che precedettero  la data del 1958,i cristiani già veneravano questo privilegio della Vergine Santa. All’inizio della storia di Maria Vergine con Dio, il primo a riconoscere in lei questo privilegio   era stato l’Arcangelo Gabriele che ,nell’Annunciazione, la salutò”piena di Grazia!”, cioè carica sempre e sola di Dio.E poi nella Visitazione la cugina Elisabetta non  la salutò come “benedetta tra tutte le donne”?                              Il Calendario Romano già nel 1476 la annovera tra le ricorrenze religiose, e Papa Clemente IX nel 1708,estende la festa  dell’Immacolata a tutta la Chiesa.  Ed ancora la Vergine stessa,nel 1830,apparendo in Francia a S.Caterina Labourè, le ordina di diffondere  la” medaglia miracolosa” con l’immagine dell’Immacolata,e con retro la scritta “O Maria concepita senza peccato,pregate per noi che ricorriamo a voi!”                                                                                                                                                             Dobbiamo ammettere  che il percorso fino ad arrivare alla dichiarazione di Pio IX non fu facile, anche alcuni teologi  erano contrari ad ammettere tale privilegio della Vergine  Santo                                                                    .

La storia del dogma mette in risalto  la forza e la devozione del Bato Duns Scoto(1266-1308), dei Frati Minori, il quale ,convintissimo,riprendendo un effato di un teologo del   1100 che diceva”Potuit, decuit, ergo fecit!”, riferendosi a Dio,  affermò che Dio lo” potè farlo, era conveniente e lo fece”.                                              

Un privilegio concesso alla V ergine in previsione del meriti  di Gesù. E’ stato Gesù,morendo sulla Croce a guadagnare a Maria tale privilegio,questo vuol dire che la salvezza della umanità era operativa prima che Cristo nascesse. E su questo concetto di “in previsione” che insisteva appunto Duns Scoto.                               

Maria è stata redenta nel modo più perfetto possibile. Ecco anche la sua disponibilità facile a Dio, al quel “sì” che aprirà  definitivamente e operativamente, la storia a Dio che  passa dalla parte dell’umanità.                                                                                                                                                                                Lei la “senza peccato”, noi i peccatori, però  chi gode di tale privilegio  è dichiarata nostra Madre, e perciò, se non possiamo imitarla, nella innocenza, possiamo certamente  imitarle nelle sue virtù  profuse nella sua vita,cercando anche noi, ogni giorno, ovunque, di essere grazia per chi incontriamo sulla nostra strada e misericordia per i fratelli più deboli.

Commento di P .Pierluigi Mirra passionista

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