A Betania Gesu ha degli amici, presso la cui casa, spesso si ritira, per vivere con Lazzaro, Marta e Maria, momenti di fraterna accoglienza e di riposo. E Gesù vive questo rapporto di amicizia con profonda intensità , tanto da piangere quando l’amico Lazzaro morirà.
Luca ci racconto l’episodio di una della tante visite di Gesù agli amici di Betania, e l’atteggiamento diverso delle due sorelle nei suoi confronti. Due donne, con caratteri diversi, e dal comportamento diverso anche nei confronti dell’ospite del giorno. E anche Gesù ha parole diverse per loro. A Marta dice:”Marta, Marta ,tu ti affanni e ti agiti per molte cose..”, invece per Maria ha questo elogio:” Maria si è scelto la parte migliore che non le sarà tolta..”. Gesù condanna l’atteggiamento di Marta?..Egli da ragione a Maria?..
Da considerare che forse Marta, maggiore delle due sorelle, vuole offrire al Maestro un’ospitalità dignitosa, mentre Maria, dimentica di tutto si pone ai piedi di Gesù ad ascoltarlo.
Gesù non condanna Marta o elogia Maria, ma per la sorella “affaccendata”, ha parole per dirle che è pericoloso l’affanno eccessivo, carco di preoccupazione e di ansia. In questo episodio del Vangelo,dinanzi al diverso modo di comportarsi delle due sorelle, qualcuno ha voluto vedere il dilemma: preghiera o lavoro? Ma Gesù sembra che voglia dare significato all’efficientismo cristiano:non è efficiente chi fa tanto ,ma chi fa con Dio!
Il lavoro non è in contrasto con la preghiera,né l’azione con la contemplazione,ma in tutto ci vuole una gerarchia di valori:ascoltare per fare meglio.
In questa dimensione cade anche il dilemma o il problema di tante persone, prese dalle occupazioni che diventano preoccupazioni eccessive,e che dicono di non avere tempo per pregare. Invece Gesù ci dice che è bello riempire di Dio la vita e le cose che facciamo! La preghiera, lo sguardo in Alto, deve aiutarci a prendere respiro e a dare a ciò che facciamo il respiro di Dio,per non rimanere ingolfati negli affanni della terra, e poi trovarsi dinanzi a Dio con le mani vuote. IL tempo per pregare?... Beh, quando si ama davvero una persona o da lei ci sentiamo amati, troviamo il tempo stare con lei, di parlare con lei. Ci accorgiamo allora dunque che la fede non è un’insieme di emozioni, ma ha bisogno di carica continua, perche accanto a noi possiamo sempre avvertire e vivere la presenza del divino. Ancora una volta comprendiamo che l’uomo, e in particolare il cristiano, non si misura dinanzi a Dio per quello che fa, ma per quello che è, e che è il suo essere a riempire il suo fare!
Commento di P.Pierluigi Mirra passionista