“ I morti sono veramente morti,quando muoiono nel ricordo dei vivi.” (Oliveira Santos). Un’espressione che vuole rendere palese ciò che noi credenti invece facciamo oggi, facendo memoria particolare di coloro che , prima di noi, nel tempo, sono vissuti e hanno camminato alla luce della fede, e ora dormono nella pace di Dio. La Chiesa, nostra Madre, fa memoria nell’Eucarestia dei nostri morti, ma oggi celebra una Liturgia tutta dedicata alla loro commemorazione. Ieri abbiamo ricordato i nostri fratelli che hanno realizzato il loto percorso di santità,oggi ricordiamo tutti glia altri, giusti o meno giusti, forse non proclamati tali dalla Chiesa, ma che sono tali sicuramente dinanzi a Dio.
In questa particolare commemorazione ,non credenti affermiamo anzitutto la nostra fede nella Resurrezione dei morti, i quali, tutti, saranno partecipi della Resurrezione di Cristo,capo del Corpo che è la Chiesa,ed è appunto la fede nella Resurrezione di Cristo che da un fremito di vita ai sepolcri dei nostri cari,accendendo accanto ad essi la luce della speranza. Ed è l’Apostolo Paolo a rincuorarci:” Gesù è morto ed è risorto, così anche quelli che sono morti in Cristo, Dio li riunirà con lui. E come tutti muoiono in Adamo, così tutti in Cristo riavranno la vita”(I Tess.4,14;I Cor.15,22). Allora con il Salmista,rinnoviamo la nostra fede in una vita senza tempo,dicendo:”Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.”
Questa ricorrenza mette anche in risalto la verità che noi professiamo nel Simbolo Apostolico, cioè il Mistero della Comunione dei Santi, questo stretto legame che lega la grande famiglia di Dio, la Chiesa. Nella Solennità dei Santi abbiamo contemplato quella parte di Chiesa che ha raggiunto la meta, ed ora gode la visione dei Dio(Chiesa Trionfante). Oggi ricordiamo l’atra parte di Chiesa che, raggiunta la meta,non è ancora pronta a fissare nella gloria il volto di Dio (Chiesa Purgante). E lo facciamo noi che siamo ancora in cammino verso la nostra patria(Chiesa itinerante),con lo sguardo rivolto lassù, a tutti quelli che la meta già l’hanno già raggiunta. Tra questi tre aspetti della Famiglia di Dio, la Comunione dei Santi, c’è il legame della preghiera che ci unisce e rende salda la comunione.
Oggi siamo chiamati a suffragare la Chiesa Purgante. Forse ci rechiamo ai cimiteri con fiori e lumi per addobbare le tombe dei nostri morti,ma noi credenti dobbiamo andare oltre,offrendo loro quelle ricchezze spirituali che la Chiesa ,nostra madre, mette a nostra disposizione come dono di grazia da offrire ai nostri morti. In più, dinanzi ai sepolcri dei nostri cari, siamo chiamati a spingere il nostro sguardo oltre la morte,perché noi non siamo dei condannati a morte,ma a vivere oltre la vita. Ma per raggiungere la vera vita,è necessario vivere questa nostra esistenza, più o meno lunga nel tempo, ponendo in atto “fatti di Vangelo”.
I morti non sono degli assenti,ma degli invisibili. Tengono i loro occhi pieni di luce nei nostri pieni di lacrime.(S.Agostino)
Commento di P .Pierluigi Mirra passionista
COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI (2 Novembre 2014)
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