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(Enzo Toscano) Non può bastare una grande partita quando però hai dietro una difesa che balla paurosamente in alcuni elementi, pesci fuor d’acqua in una squadra che pure offre grandi momenti di gioco spettacolare. Capita così che questo Napoli, vincitore all’andata per ben 3-1 contro il Chelsea, si presenta nello storico "Stamford Bridge" con tutte la credenziali in regola per passare il turno, se non fosse poi per delle terrificanti amnesie in fase difensiva, che rendono vana una pur eccellente partita, soprattutto nella prima parte della gara, quando Hamsik, Cavani e Lavezzi a turno impegnano Cech in respinte non facili. I padroni di casa sembrano perdere subito mordente e mostrano di avere ben poche idee per impensierire De Sanctis, con gli azzurri che danno lezione di calcio proprio nella patria dei maestri. Purtroppo il Napoli di quest’anno, spettacolare e splendida dalla cintola in su, ha una difesa di non eccelsa qualità. A parte l’incolpevole De Sanctis, i vari Aronica, Campagnaro, Zuniga e ieri lo stesso Dossena, hanno praticamente regalato l’incontro agli inglesi guidati in panchina dall’italiano Roberto Di Matteo, che avendo sostituito Villas- Boas, come prima mossa ha dato fiducia ai suoi senatori Drogba, Terry e Lampard, non a caso autori di tre dei quattro gol. Il Napoli ha tenuto alla grande il campo, ma perso Maggio per infortunio, i blues si sono buttati in avanti e si sono sempre aperti pericolosi varchi in una difesa in perenne affanno. Drogba segna anticipando un Aronica continuamente in difficoltà, Terry svetta su un calcio d’angolo nel bel mezzo della difesa, Dossena regala un rigore per un fallo di mani che ha dell’incredibile per la sua ingenuità, ed il quarto gol il difensore Ivanovic lo segna sbucando tra un folto numero di difensori napoletani completamente imbambolati. Per gli azzurri di Mazzarri una delusione cocente e la consapevolezza, pur uscendo a testa assolutamente alta, di avere bisogno di fare esperienza in palcoscenici così importanti, oltre a rinforzare un reparto arretrato spesso non all’altezza. Eppure si poteva prevedere questo genere di partita, conoscendo lo spirito che predomina negli inglesi quando giocano tra le mura amiche, e non ultimo facendo tesoro dell’ultimissima esperienza del Milan che aveva passato il turno nonostante la pesante sconfitta rimediata in casa dell’Arsenal. Dispiace finire fuori nella maniera vista dallo Stamford Bridge, dove, lo ripetiamo, un eccellente Napoli ha dovuto pagare dazio all’inesperienza ed alle amnesie difensive. Adesso sotto con la Coppa Italia e la rincorsa alle prime tre posizioni in campionato. CHELSEA-NAPOLI 4-1 (d.t.s.) Chelsea: Cech; Ivanovic, David Luiz, Terry (8' pts Bosingwa), A. Cole; Essien, Lampard; Sturridge (18' st Torres), Mata (5' pts Malouda), Ramires; Drogba. A disp.: Turnbull, Cahill, Mikel, Kalou. All.: Di Matteo Napoli: De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica (5' sts Vargas); Maggio (36' st Dossena), Gargano, Inler, Zuniga; Hamsik (1' sts Pandev); Lavezzi, Cavani. A disp.: Rosati, Britos, Fernandez, Dzemaili. All.: Mazzarri. Arbitro: Brych (Germania) Marcatori: 28' Drogba, 2' st Terry, 30' st rigore di Lampard, 15' pts Ivanovic (C), 10' st Inler (N) Ammoniti: Lampard, A. Cole (C), Cannavaro, Dossena, Inler, Campagnaro (N)

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