Juvecaserta
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(Pasquale della Volpe) - Finisce con una sconfitta  (76-82) il quinto match di campionato della Juve che conosce, così, anche il primo stop casalingo stagionale. Pesaro non ha rubato nulla e grazie anche ad una cattiva giornata di tutti gli uomini di coach Sacripanti, (quasi tutti hanno giocato a corrente alternata) porta a casa due punti vitali che rinvigoriscono le ambizioni marchigiane dopo lo scivolone casalingo di domenica scorsa.
 

Davvero bruttina la Juve Caserta che fino a quando ha avuto un Collins ispirato è riuscita a rimanere a galla; poi vuoi perché   coach Dal Monte (che ben conosce il play bulgaro per averlo allenato la scorsa stagione) ha preso le misure alla punta di diamante casertana, vuoi anche il sopraggiungere della stanchezza (la giornata no di Ciorciari ha costretto il play tascabile a rimanere più del dovuto  in campo) anche la vena di Collins si è spenta, nonostante i 22 punti messi a referto (ne aveva 16, però, a metà gara).

 
E’ stata la partita dell’esordio di Marko Tusek ingaggiato in settimana per coprire il vuoto lasciato dall’infortunio di Stipanovic (il quale potrebbe essere pronto tra  un mesetto circa). Il lungo sloveno, che ha oramai alle spalle 36 primavere ed appesantito dal periodo di inattività (si stava allenando con una squadra di quarta serie del campionato sloveno!!) si è battuto senza paura ma ha chiuso con uno score deficitario (soli 6 punti, frutto di un 2/8 al tiro).
 
Anche se la partita è stata quasi sempre sui binari dell’equilibrio (solo nel corso del terzo quarto pesaro ha raggiunto la doppia cifra di vantaggio) Caserta non ha mai dato l’impressione di avere l’inerzia della partita dalla sua parte. Troppi uomini sotto tono per portare a casa i due punti, con Fletcher che dopo la partita monstre contro Varese e ritornato sulla Terra (9 punti lo score finale con scarsissime percentuali al tiro), Rose non giudicabile (probabilmente i postumi dell’infortunio patito ne hanno condizionato la prestazione) ed un Ciorciari che, con tutta onestà, non sembra un cambio all’altezza per far rifiatare Collins.
 
Pesaro ha capito che per portare a casa i due punti avrebbe dovuto difendere forte ed evitare di far correre i piccoli casertani ed è quello che ha fatto. Nemmeno la Scavo ha impressionato in attacco ma ha saputo sopperire con una difesa che ha chiuso molto bene il perimetro costringendo caserta a forzare (ma con risultai assai scarsi) dalla lunga distanza.
 
Nonostante i tanti fattori negativi, Caserta che pure era arrivata al -12 sul 44-56 era riuscita, grazie anche a nove punti consecutivi di Righetti, a rimettere la partita in equilibrio (sul 70-71) quando mancavano poco più di tre minuti al termine del match.
 
Qui però, una serie si scelte azzardate di un Collins esausto e poco lucido hanno consentito alla Scavo  dell’ex Jumaine Jones (che da quando è a Pesaro ha notevolmente abbassato le sue percentuali al tiro ma ha imparato a difendere forte) di  scavare il solco decisivo e di portare a casa due meritatissimi punti di cui Caserta aveva, assolutamente bisogno, in vista di un ciclo terribile che la vedrà, nei prossimi quattro incontri, impegnata tre volte lontano dal Palamaggiò
 
Pepsi Caserta – Scavolini Pesaro 76-82
 
Caserta: Rose, Maresca 3, Ciorciari, Smith 19, Righetti 9, Doornekamp 8, Collins 22, Fletcher 9, Tusek 6
 
Pesaro: White 10, Traini 5, Cavaliero 8, Hickman 15, Cusin 7, Flamini 3, Hackett 14, Lydeka 8, Jones 12
 

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