Nell’ambito della revisione della spesa che il Governo Monti sta attuando è prevista, tra l’altro, la cancellazione di alcune decine di province. I criteri dovrebbero essere della estensione territoriale minima (molto probabilmente ‘salteranno’ quelle con estensione inferiore a 3mila km quadrati) e del numero minimo di abitanti (inferiore a 350mila abitanti).
Se venissero adottati questi due criteri, le province che saranno cancellare sarebbero 38, ovvero:
ASCOLI PICENO,
ASTI,
BENEVENTO,
BIELLA,
CALTANISSETTA,
CARBONIA IGLESIAS
CROTONE,
ENNA,
FERMO,
GORIZIA,
IMPERIA,
ISERNIA,
LA SPEZIA,
LECCO,
LIVORNO,
LODI,
MACERATA,
MASSA CARRARA,
MATERA,
MEDIO CAMPIDANO,
OGLIASTRA,
OLBIA TEMPIO,
ORISTANO,
PESCARA,
PIACENZA,
PISTOIA,
PORDENONE,
PRATO,
RAGUSA,
RIETI,
RIMINI,
ROVIGO,
SAVONA,
TERAMO,
TERNI,
VERBANO-CUSIO-OSSOLA,
VERCELLI,
VIBO VALENTIA.
Tenuto conto poi che si andranno a realizzare le città metropolitane di ROMA, MILANO, TORINO, GENOVA, VENEZIA, BOLOGNA, FIRENZE, BARI, NAPOLI, REGGIO CALABRIA, le relative province saranno cancellate.