E’ un attacco su più fronti quello cui si assiste in queste ore. Un attacco al fortino del PD posto sotto assedio da ‘Rivoluzione civile’ di Ingroia, che cresce nei consensi proprio a discapito del partito di Bersani, che ci ha provato con un nulla di fatto anche proponendo al PM Ingroia patti di desistenza: non candidare ‘Rivoluzione civile’ in alcune Regioni per evitare di favorire Berlusconi. Si, perché fino a qualche giorno fa Bersani era convinto che l’unico avversario degno di essere preso in considerazione fosse il solo Berlusconi. Ma così pare che non sia.
Le bordate di Monti sull’affaire Monte Paschi, il quale ha dichiarato che nella questione c’entra, eccome!, il Partito Democratico, apre uno scenario del tutto nuovo, specie sul fronte delle alleanze future. Bersani già assaporava la vittoria e già stava pensando alle alleanze del futuro Governo che lo avrebbe visto Premier con alleato lo stesso Monti. Alleanza che comunque non si sa bene in che termini avrebbe dovuto realizzarsi, visto che Vendola nei giorni scorsi ha posto il suo veto all’ingresso del Centro nel futuro Governo. Semmai un appoggio esterno; al massimo accordi solo limitatamente alle riforme costituzionali.
Ultimo, non ultimo, gli attacchi di Grillo e del suo M5S, che all’assemblea degli azionisti ha chiesto una inchiesta giudiziaria sulla questione Monte Paschi.
Preoccupa Bersani anche l’audizione del Governo ed in particolare del ministro dell’Economia Grilli, decisa e accolta a tambur battente: già martedì Grilli riferirà in Commissione, visto che le Camere sono sciolte.
Un segnale questo che va nel senso della creazione di un fronte anti PD che manda in fibrillazione il Partito di Bersani, che è impegnato a cercare una soluzione che possa farlo uscire dall’angolo nel quale è costretto in queste ore. Subire per trenta giorni un fuoco di fila mediatico sulla faccenda MPS sarebbe esiziale per il PD. Occorrerebbero azioni forti, come quella di Bruno Tabacci, che propone di chiedere il commissariamento della Banca sulla quale il PD esercita un ‘controllo politico ’.