Classica
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L’universo della musica creata dai Giganti della musica classica è vario e affascinante.

E’ un immenso tesoro nel quale ognuno può cercare la propria pietra preziosa. E’ un vero peccato non approfittar di questo regalo che questi geni del passato hanno fatto all’intera umanità. Molti non conoscono l’esistenza di questo tesoro e quindi nel corso della propria vita non godranno mai della bellezza assoluta di questi capolavori. Ma dove cercare la propria pietra preziosa?  In che maniera? Innanzitutto iniziare in maniera graduale, dai brani di facile ascolto, per poi passare a quelli più complessi. Non perché non si sia in grado di comprendere ed apprezzare tutta la musica. Il rischio è quello di potersi sentire spiazzati, intimiditi. Sarebbe il caso di cominciare con il sempreverde Vivaldi. Chi  non si è mai imbattuto nel tema principale della Primavera? Ebbene, partire proprio da lì, non limitarsi solo a questo tema, ma andare oltre, ascoltare per intero tutto il concerto. La Primavera fa parte della raccolta intitolata Le quattro stagioni. La caratteristica di questi concerti è il filo che li lega a dei sonetti esplicativi ai quali l’autore si ispirò per la loro composizione. Sono il più bell’esempio di musica descrittiva, per cui chi ascolta può trovare le analogie tra quello che dice il sonetto e la musica che proprio dal sonetto trae spunto Ecco i versi:

Giunt’è la Primavera e festosetti
La salutan gl’augei con lieto canto,
E i fonti allo spirar de’ zeffiretti
Con dolce mormorìo scorrono intanto;
Vengon coprendo l’aer di nero manto
E lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti
Indi tacendo questi, gl’augelletti
Tornan di nuovo al lor canoro incanto:
E quindi sul fiorito ameno prato
Al caro mormorìo di fronde e piante
Dorme ‘l caprar col fido can’ a lato.
Di pastoral zampogna al suon festante
Danzan ninfe e pastor nel tetto amato
Di Primavera all’apparir brillante.

 

Il concerto è diviso in tre tempi: Allegro – Largo – Allegro. Al violino  è affidata la parte solistica. Il violino, appunto, lo strumento di Vivaldi, musicista passato alla storia oltre che per le sue composizioni, anche per la maestria con la quale suonava questo strumento. L’allegro iniziale esordisce con una melodia meravigliosa che è l’annuncio della primavera, riproposta più volte,  segue poi il canto degli uccellini, l’acqua che scorre dalla fonte, il breve temporale, il ritorno del sereno. Tutto molto preciso nella descrizione musicale, da manuale potremmo dire. Il secondo tempo è poi una parentesi riflessiva molto intensa. Non c’è movimento, semplicemente una situazione statica e contemplativa:  Il pastorello che dorme all’ombra dell’albero con il suo fedele cane. Il violino intona una melodia bellissima, a tratti commovente, una nenia struggente che accompagna questo momento. L’ascoltatore può immaginare la scena  ascoltando le note del Largo, per poi lasciarsi trasportare in un’atmosfera onirica. Il finale poi, con l’Allegro che nel tema ricorda tanto la melodia di esordio del primo tempo. Si tratta di una danza di ninfe e pastori. Una conclusione con un’immagine fantastica e gioiosa. Un ascolto reso semplice dalle immagini suggerite dai versi del sonetto. Un primo passo per entrare nell’universo dei capolavori che non conoscono tempo. Un’occasione per  iniziare a scoprire il misterioso mondo della musica del passato che non morirà mai.

 

CHI ERA VIVALDI?

Musicista eclettico, veneziano, uno dei maggiori esponenti della musica Barocca. Sacerdote per caso, avviato alla carriera ecclesiastica per volere dei genitori che desideravano per il figlio un’attività che non compromettesse la sua cagionevole salute. Accondiscendente a questo volere, seguì tutto l’iter ecclesiastico previsto, fino ad essere ordinato sacerdote, a 23 anni. “ Il Prete Rosso” fu l’appellativo che gli fu dato e con il quale ancora oggi continua ad essere chiamato, per il colore fulvo dei suoi capelli. Indossava per dovere l’abito talare, ma dentro era e si sentiva Musicista. La musica era in effetti  l’unica sua vera vocazione. Interpretava la figura del musicista a 360°: abilissimo violinista, compositore fecondo, didatta, nonché impresario. Intensa fu la sua attività di insegnante prima e di direttore poi presso il “Pio Ospitale della Pietà”, un istituto veneziano in cui trovavano ospitalità fanciulle abbandonate alla nascita, orfane e povere. Le allieve, sotto la sua preziosa guida, divennero delle abilissime violiniste. Costituirono un’orchestra che eseguiva con estrema maestria i Concerti che Vivaldi componeva appositamente per loro. Le esecuzioni avvenivano all’interno dell’istituto, riscuotendo vivo interesse e tutto il successo che meritavano. A tal proposito, va citato il romanzo “Stabat mater” di Tiziano Scarpa, ambientato proprio fra le mura dell’ospedale della Pietà. Protagonista una trovatella dalle eccezionali doti violinistiche che cresce a contatto con l’ambiente angusto dell’istituto, tra il desiderio di conoscere le sue origini e quello di evadere dai suoi tormenti attraverso la musica. La bravura di queste musiciste portò la loro fama e quella di Vivaldi al di là dei confini veneziani: concerti a Londra, Parigi, Praga, Bruxelles, Vienna. L’intensa attività di musicista assorbiva completamente Vivaldi, fino ad indurlo ad una importante decisione: smettere di dir Messa. Compose musica sacra, tra cui Messe, il meraviglioso Gloria, il Magnificat, Concerti raggruppati in raccolte dai titoli originali quali “la stravaganza”, “l’estro armonico”, “il cimento dell’argomento e dell’invenzione”. Da musicista, fedele alla tradizione melodica che diventerà una  esclusiva peculiarità italiana, scrisse anche numerosi Melodrammi. Era un compositore florido e instancabile, scrivendo un numero impressionante di composizioni. Aveva una facilità e velocità di scrittura sbalorditive. Si diceva che creasse e riportasse sullo spartito le note con una rapidità tale da superare in velocità il copista. Il rammarico maggiore è quello di non aver conservato tutte le sue opere. Molte purtroppo sono andate perse. La morte lo colse durante un suo soggiorno a Vienna nel  1741, a 63 anni.

Questo è il link per poter vedere e ascoltare i concerti delle Quattro stagioni di Vivaldi su Youtube

http://www.youtube.com/watch?v=HAW1irZaabM&feature=related

Ecco pure il link del Concerto alla rustica,oggi adottato in stile rock in un  frequente spot pubblicitario di un noto operatore di telefonia mobile

http://www.youtube.com/watch?v=jhOZtMoW7eA&feature=related

 

 

a cura dei mestri:

Nicola Russano

Annamaria Rondello 

Anna Russano

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