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 Johann Sebastian Bach è stato un compositore tedesco, nato a Eisenach nel 1685.

Era in grado di suonare più strumenti: organo, clavicembalo, viola e violino.

Anche se poco apprezzato in vita, Bach è diventato uno dei più famosi compositori dell’epoca Barocca. Dopo la morte, avvenuta nel 1750, fu completamente dimenticato, fino all’Ottocento, quando il musicista romantico Felix Mendelhsson lo riscoprì proponendo l’esecuzione della PASSIONE SECONDO SAN MATTEO. Il successo enorme riscosso da questa composizione, fece sì che Bach fosse rivalutato, tanto da essere oggi considerato uno dei Grandi della storia della musica di tutti i tempi. Le sue opere sono state ampliamente usate in pubblicità, nei film e nei media in generale. A J.S. Bach dobbiamo, ad esempio, la celebre “ARIA SULLA IV CORDA”, famosa per il grande pubblico come sigla del programma televisivo Quark.

L’eccezionalità del lavoro di Bach è stata nel portare l’arte del contrappunto al livello della perfezione. Il contrappunto è l’arte di combinare più melodie contemporaneamente, nata nel Medioevo con la pratica polifonica, dalla sovrapposizione nota contro nota “punctum contra punctum” di una seconda linea melodica, detta discanto, al canto dato, detto tenor.

La  tecnica del Contrappunto che affonda le radici nella storia medioevale, si sviluppò nel Rinascimento e fu portata alla massima espressione durante l’epoca Barocca. Bach è considerato, oggi, come l’esponente di spicco di questa tecnica compositiva.

Ad oltre 250 anni dalla scomparsa del compositore tedesco, diversi studiosi si sono occupati dell’analisi matematica delle tecniche compositive di Bach. Si è giunti a conclusioni decisamente interessanti: Bach usava metodi assimilabili ad algoritmi. La tecnica del contrappunto prevede, infatti, che a partire da un tema, costituito da una breve serie di note, vengano applicate tecniche specifiche per replicarlo, in tutto o in parte, applicando opportune modifiche e trasformazioni.

Una trasformazione classica è lo spostamento nel tempo, ovvero la ripetizione del tema iniziale mediante una seconda voce che, pur recitando lo stesso tema, è “sfasata” rispetto alla prima. Questa struttura compositiva in cui lo stesso tema viene replicato in differenti momenti temporali è nota come canone.

Il tema può essere trasposto anche in una diversa tonalità, avendo però l’accortezza di usare intervalli di terza o quinta per mantenere una linea armonica accettabile. Nella Fuga, seconda parte della celebre TOCCATA E FUGA IN RE MINORE, Bach fornisce un esempio mirabile di questa tecnica contrappuntistica. Qui, infatti, l’organista inizia la partitura in La suonando con la mano sinistra, e prosegue dopo qualche battuta affiancando lo stesso tema suonato in Re, con la destra.

Anche l’inversione è una tecnica contrappuntistica, che consiste nel suonare lo stesso tema originale, ma al contrario. Queste tecniche possono essere applicate in diverse combinazioni. Così, ad esempio, se una voce recita il tema e la seconda ripete lo stesso tema al contrario e spostato nel tempo, avremo un canone inverso.

J.S.Bach, usando la notazione musicale anglosassone in cui le note sono denominate usando le lettere dell’alfabeto, ha definito un tema sulle iniziali del proprio nome: B-A-C-H e, con questo, ha composto una discreta quantità di composizioni contrappuntistiche.

Applicando questi algoritmi di sfasatura, riflessione e trasposizione, è possibile costruire composizioni con un numero arbitrario di voci. I compositori fiamminghi ne erano esperti già molto prima di Bach, tanto da lasciarci composizioni a canone con ben 24 voci.

Replicare queste tecniche oggi, avendo a disposizione i computer, è decisamente molto più semplice.

 

Biografia

A  partire dal suo trisavolo, Veit Bach, tutti i suoi parenti, diretti o indiretti, furono musicisti. Suo padre, Johann Ambrosius era pifferaio della città di Eisenach in Germania; nel 1668 sposò una certa Elisabeth Lammerhirt che gli diede otto figli, tre dei quali musicisti. Johann Sebastian era l’ultimo nato e iniziò prestissimo lo studio del violino, sotto la guida del padre. Nel 1693 frequentava, facendo numerose assenze, la scuola di latino della città. Nel 1695, rimasto orfano di entrambi i genitori, si dovette trasferire in casa del fratello maggiore J. Christoph, ma l’atmosfera familiare intorno a lui era gelida e la sua presenza scomoda. A 15 anni lasciò  Ohrdruf e si recò a piedi fino a Luneburg, dove cercavano dei coristi. Tra il 1700 e il 1703 dapprima corista e poi (dopo la muta di voce) accompagnatore, nella chiesa di San Michele di Luneburg; allievo del gymnasium della città. In questo periodo egli ebbe occasione di frequentare Georg Bohm, organista della chiesa di San Giovanni. Copiò le opere di Couperin, Grigny e Marchand. Terminati gli studi, fece parecchi viaggi ad Amburgo per ascoltare il grande maestro Reinken che suscitò in lui una grande ammirazione. Divenne poi organista della chiesa di San Bonifacio ad Arnstadt. La sua prima cantata venne eseguita nella domenica di  Pasqua del 1704. Fece ben 350 chilometri a  piedi per andare ad ascoltare, a Lubecca, il grande Buxtehude. Questo suo arbitrario allontanamento da Arnstadt gli procurò l’ira del concistoro, che già da tempo era maldisposto nei suoi confronti a causa del suo carattere intransigente. Inoltre gli furono  contestate le improvvisazioni sui corali, considerate poco ortodosse ed anche lo rimproverarono per aver fatto cantare in chiesa sua cugina Maria Barbara, per la quale egli aveva dimostrato una certa simpatia. Lasciata Arnstadt prese il posto di organista a Mulhausen. Qui sposò la cugina Maria Barbara che gli diede sette figli. Si dimostrò un marito e un padre esemplare. Lasciata Mulhausen prese il posto di Konzertmeister a Weimar. In questo periodo compose le principali opere per organo e una grande quantità di cantate, inoltre copiò molta musica di italiani, da Frescobaldi a Vivaldi. Abbandonò la corte di Weimar in modo piuttosto tumultuoso, tanto che il duca, furioso perché lui aveva presentato le dimissioni, lo fece arrestare e chiudere in carcere per circa un mese. Andò quindi a Cothen, dove divenne maestro di cappella alla corte del giovane principe Leopold. Fu questo il periodo delle grandi composizioni strumentali. Il principe infatti, suonava la viola da gamba nella sua orchestra. Nel 1720 muore Maria Barbara e l’anno dopo si risposa con Anna Magdalena Wulken, che gli darà altri tredici figli. Stanco dell’aria stantia che si respirava a Cothen, decise di presentare la sua candidatura per il posto di cantor nella scuala di San Tommaso a Lipsia. Venne eletto a malincuore, dopo il rifiuto di Telemann. Il suo incarico a Lipsia comportava, oltre all’insegnamento della musica, anche del latino e del catechismo nella scuola di San Tommaso, l’esecuzione di una cantata diversa ogni domenica alternativamente nella chiesa di San Tommaso e in quella di San Nicola, inoltre non poteva assentarsi senza il permesso del borgomastro. Malgrado le scomode condizioni di lavoro, questo fu il periodo più intenso e significativo della produzione di Bach: composizione della Messa in si minore, delle Passioni, della maggior parte delle sue cantate, delle fughe per organo, dei corali.  Dopo un periodo di lotte e di dissidi, i suoi rapporti con le autorità si fecero più distesi, tanto che riuscì ad occuparsi di più vasti interessi. Fece moltissimi viaggi, si occupò della sistemazione dei suoi numerosi figli e visitò, nel 1747, la corte di Federico II di Prussia. Dal famoso incontro tra il musicista e il sovrano nacque il tema dell’Offerta musicale. La sua vista si indeboliva sempre di più ed era quasi cieco quando decise di farsi operare, senza successo, da un famoso chirurgo che curava anche il re d’Inghilterra. Il medico disse che era ormai irreparabilmente colpito da una paralisi oculare. Morì poco dopo, a causa di un’infezione conseguente all’intervento.

OPERE

Tre Passioni: secondo SAN GIOVANNI, secondo SAN MATTEO e secondo SAN MARCO; una grande MESSA IN SI MINORE, 4 MESSE LUTERANE, che comprendono solo il Kyrie e Gloria; ORATORIO DI NATALE; MAGNIFICAT; circa 300 cantate, ma ce ne sono pervenute solo 200 di cui le più conosciute e famose sono la 147, la 140 e la 29, ,  ; una decina di MOTTETTI, 52 CANTATE PROFANE, 182 CORALIi, 69 LIEDER spirituali, una PASSACAGLIA su tema di Raison, 6 CONCERTI BRANDEBURGHESI, scritti per il magravio del Brandeburgo, concerti (2 per VIOLINI, 1 per 2 VIOLINI, 6 per CLAVICEMBALO, 6 sonate per VIOLINO solo, 6 SUITE PER VIOLONCELLO  il clavicembalo ben temperato, SUITES INGLESI  e SUITES FRANCESI , il CONCERTO ITALIANO, L'ARTE DELLA FUGA, la FANTASIA CROMATICA E FUGA , la famosissima TOCCATA E FUGA in re minore, l’altrettanto famosa ARIA SULLA IV CORDA

 

a cura dei maestri Nicola Russano e Anna Russano

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