Santa Maria Capua Vetere
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Santa Maria Capua Vetere - Antonio Gaudiano - 

“Avremmo voluto esercitare con ben altro vigore, se ne avessimo avuto i numeri, la funzione di rappresentanza perché, al di là delle polemiche pretestuose, esiste un problema Santa Maria, esiste un rischio turris eburnea del Consiglio, esiste soprattutto un grave e diffuso disagio dell'Avvocatura che questo COA non ha interpretato. L'andamento delle ultime e sempre più rade sedute consiliari ci ha confermato la distanza delle idee in tema”.

E’ la motivazione che avrebbe determinato il vice president del COA Gianpiero Iaselli e la segretaria dell’organismo di gestione dell’avvocatura sammaritana Renata Puoti.

“Riteniamo – si legge ancora nella lettera di dimissioni degli avvocati Iaselli e Puoti - pertanto doveroso, nel rispetto dell'Avvocatura tutta, dei Colleghi che hanno voluto supportarci (in particolare gli amici della lista Avvocatura del Fare­ Art. 24) e sopportarci ed anche di noi stessi, fare un passo indietro.

Rassegniamo, quindi, le nostre dimissioni, dal Consiglio e da tutte le commissioni, auspicando che i problemi siano affrontati con l'energia che confidiamo questo gesti attivi, se non altro per reazione. In difetto, quantomeno, non saremo ulteriormente corresponsabili di un percorso che da tempo non riuscivamo più a condividere, perché a noi divenuto estraneo”.

Su tali dimissioni qualcuno ha voluto intravvedere solo un atto di opportunismo in quanto non precedute da atti formali e visibili di contrarietà con le attività o, diremo meglio, di inattività del COA e giunte alla vigilia del compimento dei due anni di mandato oltre il quale sarebbe scattata la inelegibbilità per divieto del doppio mandato.