(Antonio Gaudiano) - Un intervento assolutamente di stile quello rilasciato dal presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati del foro di Santa Maria Capua Vetere Adolfo Russo, l’ultima in ordine di tempo rilasciata ad un giornale locale, circa la situazione degli avvocati che devono accedere agli uffici del Giudice di Pace di Santa Maria Capua Vetere. Costretti a lunghe file di ore alle intemperie in quanto la Presidenza del Tribunale – per motivi di sicurezza - non ammette la possibilità che gli avvocati possano fare fila all’interno dell’immobile/capannone industriale, che ospita gli uffici e le aule di udienza.
Di chi la colpa di questa situazione, nella quale la dignità dell’avvocatura vien messa sotto i piedi, calpestata senza alcun ritegno?
Degli avvocati, ovviamente, ormai in preda ad una sindrome di Stoccolma in fase avanzata, ci auguriamo reversibile. Tutti appecoronati, alla mercè di guardie giurate e cancellieri. Si, perché quello che è stato urlato, ma non detto, è il modo in cui gli avvocati vengono trattati anche dai cancellieri. Qualcuno se n’è dimenticato: per paura di ritorsioni? Se si è deciso di metterci la faccia, che ciò avvenga fino in fondo.
Del COA appiattito sulle posizioni della presidenza del tribunale, con la quale non ha fatto alcun tentativo di trovare una soluzione per salvaguardare, da un lato, la presidenza dalle responsabilità anche penali, nell’ipotesi si verifichino casi di covid all’interno dei locali degli uffici giudiziari, che il Governo ha buttato letteralmente sui vertici amministrativi; e dall’altro salvaguardando la dignità (ripeto: dignità) degli avvocati.
Situazione avvocatura sammaritana: colpa di avvocati senza orgoglio.
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