MADDALONI – (di Nando Cimino) E’ inarrestabile l’impegno dei militanti locali del Partito Radicale, in tema di stato di diritto e diritto alla conoscenza. E’ di questi giorni la battaglia politica per favorire la candidatura dell’Italia presso l’Onu, quale membro provvisorio del concilio sullo stato di diritto. Lo scorso 9 ottobre, infatti, Domenico Letizia, componente casertano dell’organizzazione non governativa ‘Nessuno tocchi Caino’, ha protocollato presso gli Enti di Maddaloni e Santa Maria a Vico, una proposta di delibera comunale per sostenere la campagna in corso del Partito Radicale e delle sue Ong Nessuno tocchi Caino e Non c’è Pace senza Giustizia ‘per la transizione verso lo Stato di Diritto e il Diritto alla Conoscenza contro la Ragion di Stato’. Un tema caro anche al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel suo messaggio di saluto alla conferenza tenuta al Senato il 27 luglio ha, tra l’altro, affermato che: “La conoscenza - e il diritto alla conoscenza - è un tema emergente della nostra epoca, che merita attenzione a livello dello stesso sistema delle Nazioni Unite”. La delibera comunale, incentrata sulla politica transnazionale per l’affermazione dei diritti umani, chiede di sollecitare il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio e il Ministro degli Affari Esteri a fare proprio il progetto per la transizione verso lo Stato di Diritto e il Diritto alla Conoscenza contro la Ragion di Stato. “Su questo – spiega lo stesso depositario dell’atto, Domenico Letizia – è opportuno che l’Italia si candidi sin da subito e pubblicamente a membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. In ambito Onu – conclude Letizia - si chiede anche la codificazione di un nuovo diritto umano: il “diritto umano alla conoscenza”. Di seguito è riportata la bozza di delibera, inoltrata dall’attivista Radicale che, attraverso quest’azione, conferma il suo costante impegno in materia di diritti umani.
BOZZA DI DELIBERA
COMUNE/AREA METROPOLITANA/REGIONE DI …………………
Il Consiglio
PREMESSO CHE
Dal rapporto del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa risulta che al 31 dicembre 2014
- l’Italia al primo posto – seguita da Turchia, Russia e Ucraina - tra i paesi che non hanno dato
seguito alle sentenze della Corte europea dei diritti dell’Uomo;
- l’Italia è al primo posto tra i paesi da cui provengono denunce ripetitive, ovvero per le stesse
violazioni, con più di con più di 8000 domande relative alla durata delle procedure giudiziarie e
l'esecuzione delle decisioni prese ai sensi della legge Pinto, legge che aveva lo scopo di prevenire
i ricorsi alla Corte;
- che dal 1959 al 2014 l’Italia è il paese che ha subito più condanne dopo la Turchia; e il 51%
delle sentenze contro l’Italia riguardano la durata eccessiva delle procedure giudiziarie;
- “che l’elevato numero di sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo e delle decisioni del
Comitato hanno rilevato a partire dagli inizi degli anni 1980 problemi strutturali in Italia a causa
della durata eccessiva dei procedimenti civili, penali e amministrativi” e “che i ritardi eccessivi
nell'amministrazione della giustizia costituiscono un pericolo grave per il rispetto dello Stato di
diritto”.
PREMESSO ALTRESÌ
Che il Partito Radicale ha in corso una campagna per la transizione verso lo Stato di Diritto e il
Diritto alla Conoscenza contro la Ragion di Stato e che nella conferenza tenuta al Senato il 27
luglio il Presidente Mattarella nel suo messaggio di saluto ha tra l’altro affermato che: "La
conoscenza - e il diritto alla conoscenza - è un tema emergente della nostra epoca, che merita
attenzione a livello dello stesso sistema delle Nazioni Unite."
CONSIDERATO CHE
il 23 settembre 2015 la Commissione Affari Esteri della Camera ha discusso e approvato la
Risoluzione 7/007/68 che ha impegnato il Governo "a farsi promotore, insieme a Paesi
rappresentativi di tutte le aree geopolitiche e regionali, di iniziative in ambito ONU che conducano
l'Organizzazione, le sue agenzie specializzate e gli Stati membri a intraprendere un'azione volta a
favorire una transizione comune verso lo Stato di diritto e a codificare a livello universale il nuovo
diritto umano alla conoscenza."
PREMESSO INFINE
Che a New York è in corso la 70ma Assemblea generale delle Nazioni Unite e che nel corso della
prossima Assemblea generale si dovranno eleggere i membri non permanenti del Consiglio di
Sicurezza.
DELIBERA
- di sollecitare il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio e il Ministro degli Affari
Esteri a a fare proprio il progetto per la transizione verso lo Stato di Diritto e il Diritto alla
Conoscenza contro al Ragion di Stato e su questo si candidi sin da subito e pubblicamente l’Italia al
posto di membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite;
- di inviare la presente delibera al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e al
Ministro degli Affari Esteri.