ROMA - «Dio ha affidato la terra all'alleanza dell'uomo e della donna: il suo fallimento inaridisce il mondo degli affetti e oscura il ciclo della speranza. I segnali sono già preoccupanti, e li vediamo. (...) Da qui viene la grande responsabilità della Chiesa, di tutti i credenti, e anzitutto delle famiglie credenti, per riscoprire la bellezza del disegno creatore che inscrive l'immagine di Dio anche nell'alleanza tra l'uomo e la donna. La terra si riempie di armonia e di fiducia quando l'alleanza tra uomo e donna è vissuta nel bene. E se l'uomo e la donna la cercano insieme tra loro e con Dio, senza dubbio la trovano. Gesù ci incoraggia esplicitamente alla testimonianza di questa bellezza che è l'immagine di Dio» (Papa Francesco, dall'Udienza generale, 15 aprile 2015).

«L'essere genitori si fonda sulla diversità di essere maschio e femmina. Le famiglie devono agire contro chi distrugge una società, un Paese, una famiglia» (Papa Francesco, dal Discorso all'apertura del convegno ecclesiale della Diocesi di Roma, 14 giugno 2015).

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Poche, semplici e chiare le parole del Santo Padre che sembrano voler incitare ad una presa di posizione e di responsabilità verso quanto sta accadendo contro le nostre famiglie, contro i nostri figli, nel silenzio e nell'ombra più assoluta.

Tutto deve andare a sostegno di un grande "sì alla Famiglia" e alla verità piena della Famiglia: dialogo, incontro, relazione, ma anche mobilitazione.

Per questo motivo i "Giuristi per la Vita" sostengono, appoggiano e si muovono assieme ad un popolo che scende in piazza il 20 giugno 2015 su invito del Comitato "Difendiamo i nostri fìgli1, di cui fa parte anche il presidente dei Giuristi per la Vita, avvocato Gianfranco Amato.

Associazione Giuristi per la Vita

II Presidente, Aw. Gianfranco Amato

PERDASDEFOGU – (di Nando Cimino) La storia della miracolosa ricetta del ‘minestrone dei Melis’, sembra fluire da un antico racconto tramandato nel crepitio del focolare. Più pragmaticamente, invece, potrebbe essere la giusta ricetta, custodita nel grembo stesso della comunità, per il rilancio economico e sociale di Perdasdefogu. Da sempre la società sarda, quella rurale dell’entroterra in particolar modo, a causa dell’isolamento e delle distanze tra centri abitati, ha curato l’autoproduzione agroalimentare, trasmettendo le tecniche produttive, al pari di una preziosa eredità.Gli orti, ricchi di ortaggi, di insalate e legumi,di generosi filari di pigne brune e alberi da frutto,erano fonte di sostentamento familiarema anche di baratto in cambio di pescato, olio, carni e formaggio.Perdasdefogu non si discosta da questa arcaica e radicata memoria isolana che continua, nel patto con la terra, a governare il ritmo della vita di quanti non intendono forzare questociclo naturale. E fanno bene, perché proprio da questa tradizionenasce il successo del minestrone foghesino, da sempre piatto ricco ed equilibrato,consumatoin tutte le famiglie del luogo. Ma è grazie alla longevità della famiglia Melis, per la terza volta consecutiva alla ribaltadel Guinness dei primaticome nucleo più longevo al mondo, che il minestrone nostrano ha raggiunto la notorietà. Sembra, infatti, che proprio in quel compostodi verdure e ortaggiuniti ad altri ingredienti, che gli studiosi hanno scoperto il mistero della lunga vita degli abitanti di questa parte dell’Ogliastra. Alcuni giornalisti d’oltre oceano han fatto rimbalzare la notizia con grande enfasi tanto che, il minestrone di Perdasdefogu, è diventato l’icona dellacucina sana, spopolando in alcune aree degli Stati Uniti. C’è stato persino un sindaco texano che ha investito bencinquanta milioni di dollariper coltivare le stesse verdure foghesine, nelle terre da lui amministrate.Quello che il sindaco americano produrrà, però, non potrà che essere un’imitazione di quello originale. L’acqua, l’aria, gli aromi, l’olio, il formaggio e le stesse mani che sapientemente preparano e mescolano insieme nelle giuste proporzioni questi ingredienti, non potranno mai essere copiate. Ecco perché il composto di verdure può produrre il suo miracoloso effetto solo se consumato e prodotto a Perdasdefogu ed è per questa stessa ragione che quel minestrone potrebbe divenire il volano di una nuova e sana economia locale oltre che uno straordinario strumento per la meritata valorizzazione del territorio.

 

JERZU – (di Nando Cimino) Nel corso della giornata, la Guardia di Finanza, ha proceduto al sequestro di beni e conti correnti, per un totale di 230mila euro, nei confronti del quarantunenne di Jerzu, Vittorio Salis, sul cui capo già gravava una condanna per associazione a delinquere di stampo mafioso. I beni immobili e le proprietà sottoposte a sequestro si trovano tutte nelle pertinenze del comune ogliastrino. Gli uomini della Finanza hanno operato su input della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari. Nel corso dei controlli effettuati sul patrimonio del Salis, non sono sfuggite le incongruenze tra i redditi dichiarati e la consistenza reale del patrimonio posseduto dal pregiudicato che, secondola Dda, sarebbe stato accumulatoillegalmente. Gli investigatori del Nucleo di Polizia tributaria, infatti, avrebbero accertato che, dal 1997 al 2012, il prevenuto avrebbe dichiarato redditi quasi inesistenti, nonostante l'acquisizione di diversi beni immobili, a patrimonio personale.Vittorino Salis, inoltre, avrebbe anche violato la normativa antimafia omettendo di segnalare l’accresciuto patrimonio, dando così luogo, in osservanza del dispositivo in materia, alla confisca dei beni oggetto di analisi da parte della magistratura.

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