Antonio Gaudiano - “Avvocà, quando muoio mi dovete fare l’articolo”.
“Ciccio pensate alla salute, che sono questi pensieri”. Ma da quando sette anni fa dovette sottoporsi ad un invasivo ed urgente intervento chirurgico per asportare un grosso tumore all’intestino, era cosciente che da un momento all’altro il tragico evento poteva verificarsi. Ma sono stati sette anni di chemio affrontati sempre con la forza di un leone, con la consapevolezza che la malattia si poteva fronteggiare anche con la forza di volontà, con un atteggiamento positivo ed indomito. Gli infermieri del reparto del Cardarelli dove si recava per la terapia erano contenti di vederlo perché dava la carica agli altri pazienti, li incoraggiava ad andare avanti e ad avere un atteggiamento reattivo. Di non abbandonarsi, insomma.
A Francesco Grasso meno di due anni da “emigrante” in Canada, dove si recò per raggiungere la sua Giovanna, che sposò a Toronto il 22 dicembre del 1962, gli valsero l’appellativo di ‘o Mericano. Un nomignolo che non gli ha mai dato fastidio, ma che, anzi, ha “curato” per un’intera vita. Sempre inappuntabile nel vestire; l’immancabile pochette nel taschino; i capelli curatissimi fino allo spasimo: con retino e lacca Jannettil.
La politica la sua grande passione. Assessore del Comune di Santa Maria La Fossa “ma allora la politica si poteva fare, oggi è tutto diventato difficile e complicato”, mi confidava. “Ci siamo messi a disposizione di tutti – diceva – anche se in qualche caso senza averne un briciolo di riconoscenza”. E gli aneddoti non erano pochi.
“Ho cresciuto i figli, badando in primo luogo a non fare brutte figure” e di questo sicuramente i figli Lucia, Salvatore e Gerarda, possono andarne fieri. Gli davo del voi e forse per pudore non l’ho mai chiamato ‘Mericano, ma oggi mi sento di dire buon viaggio Ciccio, la terra ti sia lieve ‘Mericano.