Santa Maria Capua Vetere
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(Antonio Gaudiano)

- Che il gruppo consiliare di opposizione in seno al COA sammaritano chiedesse le dimissioni del presidente Adolfo Russo e dell’intera maggioranza, non è cosa nuova, specie negli ultimi tempi. I componenti di maggioranza dell'organo di rappresentanza degli avvocati, sono stati a più riprese accusati di non aver saputo gestire la crisi da coronavirus. E di non aver saputo interpretare le esigenze della Classe forense. Dimostrandosi, a dire dell’opposizione, troppo accondiscendenti ai vari protocolli “imposti” dall’alto dalla presidenza del tribunale. La richiesta di queste ore trova invece la sua "occasio" nel servizio andato in onda oggi nel TG3 Campania delle 14,00, dove, tra l’altro, Russo ha affermato che la situazione sarebbe “discreta” per il Tribunale penale, “buona” per quello civile. Con gli uffici giudiziari off limits per gli avvocati, le dichiarazioni del Presidente sono apparse assolutamente canzonatorie e slegate dalla realtà. E il malumore che già monta giorno dopo giorno e pervade in modo trasversale tutta la Classe forense sammaritana non poteva che sfociare nella richiesta solenne delle dimissioni del presidente Russo. 

Di seguito il comunicato.

"Richiesta Dimissioni Presidente Signor Presidente del COA di Santa Maria Capua Vetere I sottoscritti Consiglieri del Gruppo Dignità Forense che quotidianamente ascoltano i Colleghi, condividendone preoccupazioni ed enormi difficoltà, prendono distanze nette dalle parole da Lei pronunciate in occasione dell’intervista rilasciata e trasmessa al TG 3 Campania nell’edizione odierna delle ore 14,00. Le dichiarazioni rilasciate, infatti, sono totalmente avulse dalla realtà, nella quale la situazione è ben diversa: cancellerie inaccessibili, udienze ordinarie, di lavoro, di previdenza e pignoramenti presso terzi e immobiliari rinviati a ben oltre il prossimo anno, gli Uffici del Giudice di pace completamente paralizzati, solo per citare alcune delle palmari disfunzioni che di fatto impediscono l’esercizio della professione. In considerazione della palese dissociazione dalla realtà e dalle esigenze di una Classe ormai orfana di rappresentanza, tenuto conto anche della totale e supina accondiscendenza ai provvedimenti della presidenza del Tribunale, gli scriventi chiedono le Sue immediate dimissioni da Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e, laddove non dovessero essere rassegnate, presenteranno relativa mozione di sfiducia con esplicita istanza affinché venga proclamato dal Consiglio lo stato di agitazione. Avv. Borgia Emilia, Avv. Carozza Gianmarco, Avv. De Quattro Marisa, Avv. Tiziana Ferrara Avv. Merola Giuseppe, Avv. Pannone Ottavio, Avv. Verrillo Ugo - DIGNITA' FORENSE"