Marcianise
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 SAN NICOLA LA STRADA –(Nunzio De Pinto)  La città di San Nicola La Strada si conferma sempre di più come crocevia degli affari dei clan camorristici dei casalesi o dei clan emergenti. All'alba di  questa mattina, è scattata , una grossa operazione anticamorra che ha interessato anche altri comuni del

Casertano. La Polizia di Stato di Caserta ha eseguito, infatti, 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di un gruppo emergente, attivo nel comprensorio di Caserta, Maddaloni e San Nicola la Strada, alleato al pericoloso clan Belforte di Marcianise. Gli affiliati al clan sono accusati di estorsioni aggravate dall'avere agito con metodologia mafiosa in danno di imprenditori edili, detenzione e porto illegale di armi da sparo e detenzione e spaccio di stupefacenti. Nel corso delle indagini, sono state sequestrate armi e droga, cocaina ed hascish, destinata alle piazze di spaccio di Caserta e Maddaloni. Al vaglio degli inquirenti c'era l'attività di un clan emergente nato dopo il tramonto del clan Farina-Martino-Micillo. L'arresto di importanti esponenti del gruppo camorristico (Antonio Farina, Nicola Martino e Vincenzo Micillo) aveva fatto spazio all'ascesa di un gruppo di gregari senza scrupoli pronti ad abbandonare ruoli e compiti da bassa manovalanza e fare il salto di qualità, forti dei legami e del potere acquisito nel tempo. Questi ultimi avevano esteso una rete di affari illeciti tra Caserta, Maddaloni e San Nicola la Strada con accuse che spaziano dall'estorsione aggravata alla detenzione e porto illegale di armi, alla ricettazione e detenzione a fini di spaccio di stupefacenti. La pericolosità degli indagati per l'incolumità degli altri, ma anche di se stessi è dimostrata da una serie di circostanze emerse durante l'attività investigativa. Due di loro erano rimasti feriti mentre armeggiavano con le rispettive pistole. Salvatore Senneca e Antonio Esposito si erano dovuti recare, in giorni diversi del 2009, all'ospedale di Maddaloni. Entrambi i pregiudicati si erano procurati involontariamente delle ferite provocate dall'esplosione accidentale di colpi da arma da fuoco. Il 22 gennaio 2009 a Salvatore Senneca era partito un colpo di pistola che lo aveva raggiunto al femore sinistro. Il 29 gennaio dello stesso anno, invece, Antonio Esposito mentre saliva a bordo del suo scooter era rimasto ferito alle parti basse a causa di un colpo della pistola che aveva nella cintura. Inoltre Il 2 marzo 2009 Vincenzo Ferraro, Antonio Esposito e Vincenzo Alfredo Natale, nel tentativo di sfuggire a un posto di blocco delle forze dell'ordine si erano schiantati contro il guard rail dello svincolo di San Nicola la Strada, gettando dall'auto, durante l'inseguimento scaturito dalla fuga, una pistola calibro 7.65 con matricola abrasa. Elemento di spicco della cosca, nonostante la giovane età, era il 24enne Franco Cortese, già detenuto e testa di ponte con la più articolata organizzazione criminale dei Belforte. Cortese è infatti nipote di Antonio Bruno, detto «Tonino carusone», esponente del clan di Marcianise. Cortese agiva tra San Nicola la Strada e San Marco Evangelista e aveva preso il comando di tutte le attività estorsive.