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AVERSA . Nelle prime ore della mattina odierna, nelle province di Caserta, Napoli e Latina, il

 

N.O.RM. del Reparto Territoriale CC. di Aversa (CE) ha dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti di cinque presunti affiliati al ”clan dei casalesi - fazione Bidognetti” nel suo neo costituito ”gruppo criminale denominato ”nuova gerarchia del clan dei casalesi”, tutti ritenuti dagli inquirenti responsabili di estorsione e detenzione illegale di armi e materiali esplodenti, che sarebbero stati commessi con l’aggravante del metodo mafioso.

Il provvedimento odierno scaturisce da un’indagine, condotta da febbraio a maggio 2017,che avrebbe  permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei fermati e che avrebbe consentito di:

attribuire ai fermati un ruolo specifico nella commissione di gravi ed allarmanti fatti delittuosi avvenuti negli scorsi mesi in Parete (CE) e in alcuni Comuni del litorale

Domitio (CE); eseguire, in data 11 aprile 2017, un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti di un soggetto, che ha poi iniziato a collaborare con la Giustizia, ritenuto responsabile di tentata estorsione e di quattro attentati, posizionando e facendo esplodere quattro ordigni artigianali

all'esterno di tre attività commerciali di Parete (CE), di Giugliano in Campania (NA) e presso l’abitazione di un imprenditore edile di Parete (CE); sequestrare, nel mese di maggio 2017, un pericoloso arsenale di non facile reperibilità anche sul mercato nero, costituito da armi da guerra, armi comuni da sparo, munizioni ed esplosivi, tutte che sarebbero state ritenute dagli inquirenti nella disponibilità e necessarie al gruppo criminale per l’esecuzione di atti intimidatori; far luce sulla commissione di estorsioni, consumate e tentate, ai danni di imprenditori locali, consistenti in dazioni di denaro comprese tra i 500 ed i 4.500 euro, consumate dal mese di dicembre 2016 al mese di maggio 2017; accertare, secondo le risultanze investigative,  che parte dei proventi estorsivi sarebbero stati consegnati a taluni componenti della famiglia BIDOGNETTI.

I destinatari dell’odierno provvedimento di fermo si identificano in: 

  1. PERRONE Massimo nato a Napoli il 26.01.1976. 
  1. GATTO Emanuele nato a Napoli il 02.08.1995. 
  1. GIARNIERI Vittorio nato a Aversa (CE) il 02.12.1993. 
  1. MOSCHINO Luigi nato a Napoli il 21.07.1982. 
  1. CELESTE Gaetano nato a Napoli il 22.01.1977.

 

All’esito delle perquisizioni domiciliari, eseguite nel corso della notte presso le abitazioni di GIARNIERI Vittorio e MOSCHINO Luigi, gli operanti hanno rinvenuto, rispettivamente:

-occultata all’interno di una cassaforte, nr. 1 pistola beretta cal. 40 “smith & wesson”, con matricola abrasa e completa di caricatore; n. 50 cartucce cal. 7.65; n. 50 cartucce cal. 380; n. 50 cartucce cal. 357 magnum; n. 60 cartucce cal. 40 “smith & wesson”;

-occultata fra alcuni indumenti, nr. 1 pistola marca “looking glass”, mod. “ruby”, cal. 7.65, priva di matricola, completa di 3 caricatori; n. 66 cartucce cal 7.65; n. 1 cartuccia cal. 32.

All’esito della perquisizione domiciliare, a carico del PERRONE Massimo sono stati sequestrati nr. 8 telefoni cellulari, nr. 1 personal computer, nr. 5 carte banco posta, appunti e documenti contabili di interesse investigativo. Gli immediati approfondimenti investigativi condotti a seguito delle catture, hanno altresì consentito di effettuare una perquisizione d’iniziativa in Scauri (Lt) presso il domicilio di PUGLIESE Francesco, cl. 78, ritenuto soggetto contiguo, seppur non organico, al gruppo indagato. Nella sua disponibilità è stata rinvenuta e sequestrata una pistola smith & wesson con matricola abrasa, detenuta ed occultata verosimilmente in favore del Perrone Massimo, destinatario di uno dei provvedimenti di fermo e considerato il capo del gruppo oggetto di indagine. Il pugliese è stato pertanto arrestato in flagranza e verrà sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione in attesa del rito direttissimo.

I soggetti destinatari del fermo sono stati associati presso la casa circondariale di Napoli Secondigliano.