Mondragone-Castel Volturno
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Castel Volturno - Riceviamo e pubblichiamo "Il Porto Turistico di Pinetamare è un’opera fondamentale per lo sviluppo socio-economico di Castel Volturno ed è un progetto condiviso da questa parte politica.

Una parte dell’area in cui verrà realizzato, pari a circa 100.000 mq. , ricade, tuttavia, come evidenziato dal  Settore Bilancio e Credito Agrario della Regione Campania in sede di Conferenza dei Servizi, su terreni comunali gravati da “usi civici”.

Il Consiglio Comunale di Castel Volturno (amministrazione Nuzzo) con la delibera n. 3 del 08/01/2010  per  “liberare” i terreni da questo vincolo e consentire la realizzazione dell’opera pubblica, ha deciso la trasformazione dei terreni demaniali da “uso civico” ad “uso turistico”, demandando poi al settore competente della Regione Campania tutta la procedura - prevista dalla legge - per l’effettivo mutamento d’uso e per la determinazione dell’indennizzo da corrispondere a favore del Comune in base al valore venale dei terreni, tenendo conto delle eventuali favorevoli prospettive di incremento per il loro utilizzo turistico e del conseguente mancato utilizzo di uso civico.

Procedura quest’ultima che viene utilizzata con estrema trasparenza in tutte le regioni d’Italia quando si devono realizzare opere su terreni – ma anche su corsi d’acqua - gravati da uso civico.

L’amministrazione attuale,  invece di seguire la procedura “legale” e richiedere l’indennizzo per l’Ente,  con un atto oggettivamente illegittimo (non previsto da alcuna norma) ha ratificato in Consiglio Comunale un  “personalissimo” parere del Commissario Straordinario di Governo per le aree demaniali di Castel Volturno, il quale oltre ad essere incompetente sulla materia - come da lui stesso dichiarato in sede  di Conferenza dei Servizi - ha stravolto la storia: secondo lui ben 131 anni fa quando furono assegnate le terre al Comune di Castel Volturno ci fu un “errore” di calcolo nel ripartire le terre demaniali tra il Comune e lo Stato; le terre interessate dall’area del porto gravate da uso civico non sarebbero del Comune ma dello Stato per cui oggi non esisterebbe più il vincolo di uso civico. Che sorprendente coincidenza!

La cosa ancor più sorprendente è che per decenni nessuno ha mai contestato gli atti amministrativi che hanno riconosciuto l’uso civico dei terreni in questione. Parliamo di determinazioni e sentenze del Commissario di Liquidazione per gli usi civici (1936 e 1945) e delibere di Consiglio Comunale (1995 e 2010) mai annullate o revocate e ad oggi ancora giuridicamente valide ed efficaci.

E invece oggi, dato il redivivo interesse sulle aree in questione in occasione della realizzazione del porto turistico, qualcuno si “sveglia” ed esprime il parere che in realtà gli usi civici sono il frutto di una svista.

In pratica, con la ratifica di questo parere, citata illegittimamente anche nella delibera di presa d’atto del progetto definitivo, l’amministrazione Scalzone tenta di cancellare il diritto di uso civico su quei terreni, rinunciando al beneficio previsto dalla legge a favore della comunità locale.

Perché l’amministrazione Scalzone ha tentato di “cancellare” gli usi civici? A chi interessa questa scelta? Speriamo in un intervento delle autorità regionali competenti per fare chiarezza sulla vicenda, ripristinare la legalità e tutelare i diritti dei cittadini di Castel Volturno".

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