Santa Maria La Fossa | Nel pomeriggio odierno, i carabinieri della dipendente stazione cc Grazzanise (Ce), sotto il comando del maresciallo Baldassare Nero,  hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dall’ufficio g.i.p. del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Ce) relativo a 19.000 mq di terreno appartenenti all’azienda agricola denominata “la balzana(ex. cirio), gia’ sottoposta a confisca in data 04 nov 2010 poiché considerata bene riconducibile al clan dei casalesi – fazione Sschiavone” ed in quanto tale affidata pertanto, dall’ ”Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati alla criminalita’ organizzata”, alla locale amministrazione comunale.

Il provvedimento è scaturito dal deferimento in stato di liberta’ operato nei confronti di Ciervo Pasquale, cl. ‘87, responsabile,secondo gli inquirenti,  del reato di invasione di terreno pubblico per aver modificato, mediante uno scavo arbitrario, i confini del proprio fondo agricolo limitrofo all’appezzamento di terreno della citata azienda confiscata, impossessandosi, pertanto indebitamente, di suolo pubblico.

Santa Maria La Fossa – “Accogliamo con immenso piacere la notizia dell’avvenuto finanziamento relativo alla riconversione della ‘ex Fattoria dei prodotti tipici’ in ‘Centro di documentazione ed educazione ambientale ed isola ecologica’ ,con un finanziamento del Ministero dell’Interno – PON Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno Ob. Convergenza 2007-2013 per l’importo di euro 1.479.000,00.

Nella stessa area, in località Ferrandelle saranno pure realizzati un Parco Fotovoltaico per l’importo di euro 14,5 milioni circa, attraverso una procedura di evidenza pubblica di finanza di progetto, di cui 10,5 milioni di lavori, e un Progetto di impianto di circa 9.000 alberi di pioppi finanziato dalla Regione Campania PSR Campania 2007-2013 misura 2.21 per l’importo di circa 50.000,00. A ciò si aggiungano i trenta ettari di terreno pure confiscati alla criminalità organizzata e dal Comune dati in gestione, tramite Agrorinasce, all’associazione onlus ‘Nero e non solo’, poco più di un mese fa ”.

E’ quanto dichiarato dal sindaco di Santa Maria La Fossa Antonio Papa. ‘’Questa è la dimostrazione – ha continuato Papa – dell’enorme lavoro che questa amministrazione, insieme ad Agrorinasce, sta conducendo, in prima linea, contro la criminalità organizzata. Utilizzare concretamente, direi ‘fisicamente’, i beni confiscati è l’unico modo per farli ritornare in pieno alla collettività”.

S. Maria La Fossa - L’azienda agricola ‘ex Ferrandelle’ confiscata a Francesco Schiavone ‘Sandokan’ di circa 13 ettari ritorna a nuova vita nel segno dell’ambiente e della produzione di energia da fonte rinnovabile con un piano di investimenti di circa 16 milioni di euro tra fondi pubblici e privati promosso da Agrorinasce.

In quest’area si concentreranno tre investimenti:

1) Progetto di riconversione della “ex Fattoria dei prodotti tipici” in Centro di documentazione ed educazione ambientale ed isola ecologica” con un finanziamento del Ministero dell’Interno – PON Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno Ob. Convergenza 2007-2013 per l’importo di euro 1.479.000,00;

2) Progetto di realizzazione di un Parco Fotovoltaico per l’importo di euro 14,5 milioni circa attraverso una procedura di evidenza pubblica di finanza di progetto, di cui 10,5 milioni di lavori.

3) Progetto di impianto di circa 9.000 alberi di eucalipto finanziato dalla Regione Campania PSR Campania 2007-2013 misura 2.21 per l’importo di circa 50.000,00.

Il via libera all’intero piano di sviluppo è arrivato nel mese di agosto con il finanziamento concesso dal Ministero dell’Interno PON Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno.

“Il piano proposto sarà il più importante investimento pubblico e privato in Italia che si realizza su di un bene confiscato alle mafie ed in particolare all’ex capoclan Francesco Schiavone, Sandokan – dichiara l’Amministratore delegato dott. Giovanni Allucci. E’ stato un progetto complesso che ha richiesto 2 anni di lavoro e di incontri con l’Agenzia Nazionale dei beni sequestrati alle mafie, il Ministero dell’Interno ed altre istituzioni locali e regionali, a partire dalla decisione che fu presa dall’allora Commissario Straordinario per l’emergenza dei rifiuti nell’anno 2008 di localizzare un sito di stoccaggio dei rifiuti sui 40 ettari contigui all’area gestita da Agrorinasce.”

La storia dell’azione di recupero ad uso sociale dell’ex azienda agricola ‘Ferrandelle’ di complessivi 56 ettari, confiscata alla fine degli anni ’80, è emblematica. Dopo oltre 10 anni di vari tentativi falliti di recupero ad uso sociale dell’azienda agricola, il Comune di S. Maria La Fossa, nell’anno 2005, aderisce al consorzio Agrorinasce e parte l’azione di riscatto del territorio e recupero ad uso sociale dei beni confiscati. L’azienda confiscata a Francesco Schiavone, Sandokan, fu oggetto di una precisa azione di recupero da parte dello Stato con il Demanio Militare (43 ettari) per la realizzazione di un Poligono per attività addestrative e con Agrorinasce (13 ettari) per la realizzazione di una ‘Fattoria dei prodotti tipici’.

Agrorinasce presentò ed ottenne dal Ministero dell’Interno un finanziamento di circa 560.000,00 euro per la realizzazione della Fattoria. Nell’anno 2008, mentre erano quasi ultimati i lavori della Fattoria, l’allora Commissario per l’emergenza dei rifiuti nella Regione Campania, il Prefetto De Gennaro, utilizzò la parte assegnata al Demanio Militare per localizzare il sito di stoccaggio provvisorio di rifiuti solidi urbani di oltre 500.000 tonnellate.

I lavori furono immediatamente sospesi e Agrorinasce si impegnò con lo stesso Ministero dell’Interno a trovare una soluzione alternativa che fosse più coerente con lo stato dei luoghi considerato che era inimmaginabile realizzare una fattoria didattica.

Un impegno che Agrorinasce ha certamente mantenuto, proponendo di riconvertire quella che era un’area agricola in un nuovo progetto molto ambizioso che avesse l’obiettivo di realizzare su un’unica area confiscata un’attività di recupero e smaltimento di rifiuti, di produzione di energia da fonte rinnovabile, di rimboschimento con colture destinata a ‘biomasse’ e di sensibilizzazione sui temi dell’ambiente e del risparmio energetico.

Gli amministratori di Agrorinasce sottolineano con orgoglio che il progetto in via di realizzazione presenta tre novità importanti a livello nazionale:

  1. 1)la prima novità, già citata, è rappresentata dalla circostanza che si tratta del più importante investimento che ad oggi si va realizzando su un bene confiscato alle mafie in Italia;
  2. 2)la seconda novità è che per la prima volta si vuole realizzare un impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile di oltre 3 Megawatt su di un’area confiscata alle mafie coinvolgendo il mondo delle imprese private, attraverso un bando pubblico del tipo ‘project financing’;
  3. 3)la terza ultima novità è relativa all’intento di avviare una collaborazione gestionale e finanziaria tra il mondo dell’impresa privata, del settore sociale e quello pubblico per realizzare un progetto dall’alto valore simbolico di recupero ad uso sociale e pubblico di un bene confiscato alla camorra.

‘Con questo progetto – prosegue Giovanni Allucci – intendiamo creare un circuito virtuoso di collaborazione tra Agrorinasce, imprese private e imprese del settore sociale. Nel giro di pochissimi giorni partiranno i primi bandi di gara, tra cui quello importantissimo per la realizzazione del Parco Fotovoltaico dove auspichiamo una grande partecipazione di imprese. In caso di successo dell’iniziativa non solo avremmo i fondi necessari per finanziare il Centro di documentazione ed educazione ambientale per le finalità pubbliche programmate, ma individueremmo altre aree o immobili suscettibili di ulteriori investimenti nella produzione di energia da fonte rinnovabile’.

Grande soddisfazione viene espressa dal Presidente di Agrorinasce dott.ssa Immacolata Fedele la quale aggiunge che ‘Il Ministero dell’Interno riserverà grande attenzione per questo progetto’.

Il Sindaco di S. Maria La Fossa, dott. Antonio Papa, non nasconde la propria soddisfazione che segue quella della consegna sempre insieme ad Agrorinasce di altri trenta terreni agricoli confiscati alla camorra a tre soggetti sociali: ‘Questa Amministrazione è in prima linea in questo nuovo percorso di legalità e di sviluppo, attueremo insieme ad Agrorinasce altri progetti importanti che porteranno sviluppo ed una diversa immagine del territorio’.

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