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(di Daniele Palazzo) - Portato a conclusione gli interrogatori di garanzia a carico delle 12 persone finite in carcere a seguito delle risultanze dell’Operazione antidroga denominata “Balena Bianca”(tra questi, anche il napoletano Salvatore Petrossi, da anni residente a Sabaudia, che si è avvalso della facoltà di non rispondere), il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina, Lorenzo Ferri, si accinge ad ascoltare anche le 16 persone finte ai domiciliari al termine dello stesso processo investigativo. L’inizio dei lavori in tal senso è previsto per la mattinata di domani. Si conclude così il procedimento investigativo che, oltre a Petrossi, ha portato all’ammanettamento del presunto capo della ben strutturata rete di spaccio, Maurizio De Bellis, ha aperto le porte della casa circondariale di Latina anche a  Andrea Lazzaro, Lorena Del Giudice, Romeo Alviti e Giuseppe Sagliano, tutti di Latina, Fabio Fiacco, Alessio Ferri, di Fondi, Roberto Toti e Cristian Damiani, entrambi di Sermoneta. Tutti, in particolare De Bellis, hanno contestato ogni rilievo a loro carico, professandosi innocenti. L’accusato di essere il capo della banda si è difeso asserendo di aver costruito le sue fortune economiche(al suo indirizzo è stato emesso anche un provvedimento di sequestro giudiziario per beni ammontanti a più di due milioni di Euro) lavorando in nero ed evadendo le tasse, giustificazione, questa, che ovviamente non ha convinto la parte inquirente. Nel corso dell’operazione che ha letteralmente decimato la più che potente e pericolosa gang di pusher operante in tutto il territorio del Centro-Sud della provincia di Latina, sono stati recuperati e sequestrati anche una pistola a tamburo, con matricola “rigorosamente” abrasa, e circa 40 Kg di hashish, rinvenuti nelle abitazioni di due degIi arrestati.