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Per Bossi tutto sarebbe stato organizzato da ‘Roma Ladrona’ preoccupata che la Lega potesse con le prossime elezioni amministrative conquistare il Nord. ''Noi siamo nemici di Roma ladrona, di Roma padrona dell'Italia, del centralismo e di uno Stato che non riuscirà mai ad essere democratico e per questo è stato tutto organizzato''. Così ha dichiarato il Senatur, ormai ex segretario federale della Lega Nord.

"Il Nord - afferma Bossi - deve prendere seriamente in considerazione il fatto di mandare tutti questi qui a quel paese. Quanto è successo non è un caso perché nel timore che noi sequestrassimo tutti i voti del Nord, a Roma, l'unica cosa a cui pensano, è come sopravvivere con i nostri soldi''. E ancora "la Lega è pericolosa, è sotto gli occhi non solo di Roma farabutta, che ci ha dato questo tipo di magistrati, ma è sotto l'attenzione anche della militanza e quindi bisogna fare le cose giuste, quelle che interessano alla gente".

Trova modo anche per difendere il figlio Renzo dalle accuse di essersi fatto pagare dal partito l'auto, così come altri benefit. ''Mio figlio mi ha portato le prove che l'auto è sua, se l'è pagata lui e di questo sono certo perché l'ho visto con i miei occhi".

Ma molte carte stanno venendo fuori e molte altre spiegazioni dovranno essere date dalla famiglia Bossi (presunte lauree pagate con i soldi del partito, così come una scuola); ma anche dalla vice presidente della Camera e segretaria del Sindacato Padano Rosy Mauro.

La stessa segretaria di Bossi dichiara di aver avvertito delle irregolarità Bossi e che quindi lui, il Senatur, sapeva degli intrallazzi e dei fondi neri.

La bufera è appena all’inizio.

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