Il Governo Letta incassa la fiducia anche al Senato. 453 sì alla Camera, 233 al Senato, Enrico Letta fa il peno di voti in Parlamento potendo contare su una maggioranza schiacciante. A Montecitorio, il premier poteva arrivare a 455 voti, ne ha persi due per strada, uno era di Giuseppe Civati, il 'frondista' del Pd. I democratici alla fine hanno retto dando l'ok al nuovo esecutivo insieme a Pdl, Scelta civica e gruppo misto. I 20 leghisti si sono astenuti. E si sommano ai 154 no di M5S, Sel e Fratelli d'Italia. Al Senato, l'esecutivo dell'ex numero 2 del Pd poteva contare su una 'base' di 239 voti ( 'teoricamente' 242 se si inseriscono i nomi del presidente Pietro Grasso che non ha votato, come da tradizione per i presidenti delle Camere, e i due senatori a vita, Andreotti e Ciampi, che non si presentano a Palazzo Madama da tempo. Il predecessore di Enrico Letta, il professor Mario Monti, ottenne il 17 novembre 2011 il voto favorevole di 281 senatori e il giorno successivo di 556 deputati, ma allora non c'era ancora il Movimento 5 stelle di Grillo, attualmente il secondo partito italiano.