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"Se qualcuno tra qualche mese prende i fucili non lamentiamoci, abbiamo messo un altro banchiere all'economia". Così Paolo Becchi, professore all'Università di Genova vicino al M5S, alla Zanzara su Radio 24. "Non so quanto il movimento possa frenare la violenza della gente, che é nella natura delle cose", aggiunge. "La situazione se non migliora peggiora - dice Becchi - e non so quanto la gente possa resistere, non so quanto il Movimento possa frenare la violenza della gente, che è nella natura delle cose". "Letta che va dalla Merkel - prosegue Becchi - è un segnale chiaro. Unica cosa fondamentale è l'Europa e la Bce. Siamo governati ancora dalla Merkel con le banche e i banchieri come l'attuale ministro dell'Economia. Se qualcuno tra qualche mese prende i fucili non lamentiamoci, abbiamo messo un altro banchiere all'economia". Poi Becchi si è corretto. "La frase sui fucili? Stavo scherzando, si capisce anche dall' audio che avete mandato in onda voi". Così il filosofo ha preso le distanze, intervistato da Sky Tg24, da quanto affermato. "Non sono ideologo di un movimento che è anti-ideologico. Ho sempre parlato a titolo personale. Non sono nemmeno attivista del movimento, l'ho votato ma mai ho avuto la volontà di parlare per il M5S o come se ne fossi rappresentante, perché non lo sono mai stato". I gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle di Camera e Senato ''prendono nettamente le distanze da tutto quanto proferito'' da Paolo Becchi. I parlamentari sottolineano che ''Becchi non e' un ideologo del M5S, si tratta semmai di un'etichetta attaccata al personaggio sulle cui posizioni deputati e senatori non si riconoscono affatto''.

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