Bruxelles - Una giornata frenetica, che registra una decisa accelerazione per l'approvazione della manovra economica, che potrebbe avere il sì definitivo del Parlamento anche venerdi' sera. Un ritmo serrato che suscita il "vivo apprezzamento" del presidente Napolitano. Il tutto, mentre Silvio Berlusconi rompe il silenzio con una lunga nota in cui, tra l'altro, sottolinea: "Dobbiamo essere uniti e coesi nell'interesse comune".
A dettare i tempi è, in mattinata, il Senato: "La capigruppo all'unanimita' e con grande senso di responsabilita', senza contrasto alcuno, ha deciso di chiudere il voto sulla manovra entro la meta' di giovedi, al fine di consentire all'altro lato del parlamento di poterla mettere in esame nello stesso pomeriggio di giovedi''', ha spiegato il presidente Renato Schifani sottolineando "pieno apprezzamento verso l'opposizione, la maggioranza e tutti perche' stanno dimostrando, in questo momento di difficolta' per il Paese, un grande senso di responsabilita'''.
Una iniziativa che il presidente della Repubblica, che intanto ha rinviato la visita a Pola prevista per il 15 luglio, ha subito apprezzato. Napolitano, infatti, ha espresso "vivo apprezzamento" per la decisione "assunta all'unanimita'" dalla Conferenza dei capigruppo del Senato di approvare nella mattinata di giovedi' la manovra finanziaria, "consentendo cosi' alla Camera di cominciare ad esaminarla nella stessa giornata".
Umberto Bossi, intanto, ha definito "positiva" l'intesa con l'opposizione. La capigruppo di Montecitorio decidera' sui tempi nella riunione di domani mattina, ma intanto le opposizioni hanno fatto sapere di essere disponibili ad arrivare al voto finale alla Camera entro la giornata di venerdi'. Lo ha annunciato Dario Franceschini (Pd) dopo una riunione con Italo Bocchino (Fli), Lorenzo Cesa (Udc), Massimo Donadi (Idv), Pino Pisicchio (Api), Daniela Melchiorre, Giorgio La Malfa.
"Considerando la gravita' del momento e raccogliendo l'appello del presidente della Repubblica -ha detto Franceschini- fermo restando il nostro giudizio negativo sulla manovra e l'azione emendativa, ci dichiariamo disponibili a far concludere l'approvazione della manovra entro venerdi'" per consentire al paese di ''presentarsi nelle sedi internazionali'' e comunque alla riapertura dei mercati con la manovra ''gia' approvata".
A saldare l'intesa con l'opposizione, anche un incontro al Senato con Giulio Tremonti. Oltre al ministro dell'Economia, a discutere sul pacchetto di misure bipartisan che dovranno essere presentate a palazzo Madama sono stati tra, gli altri, il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro e rappresentanti di Idv, Udc, Api e Mpa. In serata, poi, nello studio del presidente Schifani si sono visti con Tremonti i capigruppo dell'opposizione e di maggioranza.
A parlare di coesione era stato lo stesso presidente del Consiglio: "La crisi di fiducia che si e' abbattuta in questi giorni sui mercati finanziari colpisce anche l'Italia, ma la minaccia riguarda tutti, riguarda la moneta comune, il segno piu' concreto dell'unita' dell'Europa - ha detto il Silvio Berlusconi in una lunga dichiarazione - le autorita' europee e i governi nazionali sono impegnati a fondo per sventare il pericolo di un regresso che ci riporterebbe indietro di venti anni. Siamo in prima fila in questa battaglia".
"Per noi, per l'Italia, e' un momento certo non facile -ha spiegato il presidente del Consiglio-. La crisi ci coglie nel mezzo del forte processo di correzione dei conti pubblici che abbiamo da tempo intrapreso e rafforzato pochi giorni fa. La nostra capacita' di mantenere i conti sotto controllo dopo lo scoppio della crisi finanziaria nel 2009 e' stata superiore a quella di altri paesi. Gli interventi in discussione in Parlamento accelerano la riduzione del debito".
"Gia' quest'anno porteremo il saldo primario in significativo attivo. La crisi ci spinge a accelerare il processo di correzione in tempi rapidissimi, a rafforzarne i contenuti, a definire compiutamente i provvedimenti ulteriori volti a conseguire il pareggio di bilancio nel 2014 - ha sottolineato Berlusconi - occorre eliminare ogni dubbio sulla efficacia e sulla credibilita' della correzione, ma occorre anche operare per rimuovere gli ostacoli che frenano la crescita della nostra economia. Abbiamo l'Europa al nostro fianco e possiamo contare su innegabili punti di forza".
Il premier ha sottolineato che ''il governo è stabile e forte, la maggioranza e' coesa e determinata. Le nostre banche sono solide e al riparo dai colpi che grandi istituti bancari esteri hanno dovuto subire e sono state pronte a rispondere agli inviti ad accrescere ulteriormente la loro capitalizzazione. La nostra economia e' vitale. Puo' contare sulla capacita' innovativa dei nostri imprenditori, sulla laboriosita' dei nostri lavoratori, sul senso di responsabilita' delle parti sociali".
"La fiducia nello sviluppo non e' mai venuta meno, neanche in momenti piu' difficili di questo e poggia sull'impegno di tutte le forze politiche, al governo e all'opposizione, a difendere il Paese, le sue prospettive di crescita e il benessere dei suoi cittadini - ha detto ancora - dobbiamo essere uniti, coesi nell'interesse comune, consapevoli che agli sforzi e ai sacrifici di breve periodo corrisponderanno guadagni permanenti e sicuri. Questa deve essere oggi la nostra risorsa fondamentale".
Dalla maggioranza, la disponibilita' a muoversi sulla linea indicata per prima da Napolitano e' stata manifestata dal segretario Angelino Alfano: "Il Pdl propone di approvare la manovra entro il fine settimana e da' la propria disponibilita' a compiere ogni sforzo per raggiungere questo obiettivo -ha detto-. L'ottima prova che il Senato della Repubblica sta offrendo, chiudendo i lavori dopodomani, deve completarsi con la rapidissima approvazione della manovra da parte della Camera". Il Pdl, come hanno annunciato Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliarello, al Senato ha presentato solo 5 emendamenti.
Al di la' dei tempi, e al netto dei saldi, il confronto tra maggioranza e opposizione e' pero' sempre serrato. "Dopo il via libera definitivo della manovra chiederemo che il governo vada via. Berlusconi costa troppo all'Italia", ha detto la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro. Il Pd, come ha spiegato anche il leader Pier Luigi Bersani, mantiene un giudizio negativo nel merito sulla manovra. "Mi aspettavo che ci fosse da parte di Berlusconi un minimo di sensibilita' istituzionale in piu'. L'opposizione agisce tenendo presente il bene dell'Italia e degli italiani, se il presidente del Consiglio vuole continuare in questo delirio di autosufficienza e' un problema che riguarda solo lui", ha detto Pier Ferdinando Casini. "Quando la casa brucia, la prima cosa da fare e' spegnere l'incendio. L'opposizione dimostra grande responsabilita' approvando una manovra che non condividiamo, ma che va varata subito, per il bene del Paese -ha detto il leader dell'Udc-. Sono anni che diciamo che il paese non si salva senza una coesione piu' ampia. Ma la maggioranza e' trincerata e anche tra le forze di opposizione fino a ieri forse non tutti erano consapevoli di questo".
"Sono per fare una manovra pesante e con la cornice solenne dell'unita' nazionale, ma a condizione che non si tocchi piu' il welfare, i pensionati, i salari dei lavoratori dipendenti, il futuro dei giovani, che non si continui a tagliare scuola, universita' e sanita' e che si tocchino invece le proprieta', le rendite e le ricchezze", ha invece detto Nichi Vendola. (Adnkronos/Ign)