ECONOMIA
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(Antonio Gaudiano) - La grave crisi nella quale versa il Monte Paschi di Siena da finanziaria è divenuta politica. E non poteva essere diversamente, tenuto conto dei legami tra il Partito democratico e la stessa Banca senese e della campagna elettorale in atto.

Ma il caso si è spostato, altresì, sul piano istituzionale e per un momento sono volati i proverbiali ‘stracci’ tra il titolare del Ministero dell’economia Vittorio Grilli e la Banca d’Italia. Ad aprire il nuovo fronte è stato lo stesso ministro dichiarando che  la vicenda "non è un fulmine a ciel sereno" e, quanto ai controlli, "dico solo che spettano alla Banca d'Italia". Dichiarazione che intende spostare su Bankitalia le eventuali responsabilità di omesso o quantomeno non puntuale controllo sulle operazioni poste in essere dal Mps. Tanto che è dovuto intervenire il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per sostenere che se la questione della banca toscana "è grave" c'è "piena fiducia in Bankitalia". Poi arrivano anche le puntualizzazioni del Tesoro e della stessa Banca d'Italia, a comunicare l'intenzione di abbassare i toni. Grilli, fa sapere che "i rapporti con Bankitalia non sono ottimi ma eccellenti", mentre fonti di Via Nazionale assicurano che con il ministero dell'Economia "non c'è alcun contrasto ma piena collaborazione".
Restano tutte, tuttavia, le polemiche politiche e da più parti si leva la richiesta al Governo di riferire della vicenda in Parlamento.
Monti liquida con l’espressione "oggetto di fantasia" il paragone tra le risorse stanziate per Mps e il gettito Imu e invita a "sottrarre la vicenda alla confusione creata per evidenti ragioni". Ma la cifra (3,9 mld di euro) così  coincidente tra quanto il Governo ha incassato con l’ IMU e il prestito alla Monte Paschi di Siena, fa apparire quanto meno verosimile l’accusa che alcuni partiti muovono al Governo Monti.
Da parte del  Monte Paschi si cerca di rassicurare un po’ tutti. L’ amministratore della Banca Fabrizio Viola in una lettera ai dipendenti,  ha scritto che le notizie di stampa relative alle operazioni denominate 'Alexandria', 'Santorini' e 'Nota Italia', "non ci colgono di sorpresa: le evidenze emergono infatti all'esito di un'analisi, avviata da tempo, su alcune operazioni strutturate poste in essere in esercizi precedenti e ad oggi presenti nel portafoglio della Banca. Le verifiche che abbiamo da tempo attivato confermano la volontà, tante volte manifestata, di mettere in pratica un percorso di reale cambiamento e di assoluta trasparenza nella gestione''. In via prudenziale, in considerazione di possibili impatti patrimoniali, la Banca, ha affermato l’a.d. Viola, "ha già richiesto il 27 novembre scorso un incremento per 500 milioni di euro dei cosiddetti Monti Bond, in modo che tali impatti patrimoniali possano trovare un'adeguata copertura prudenziale e sono stati individuati ulteriori possibili interventi che dovessero rendersi necessari". Insomma, la situazione del Mps, secondo l’amministratore delegato,  è grave ma sotto controllo.
Intanto oggi si terrà l’assemblea degli azionisti alla quale sarà presente anche Beppe Grillo.

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