ECONOMIA
Carattere

Lo spread è sceso a 197 punti base, un livello che non si vedeva da inizio luglio del 2011 quando neanche si immaginava che di lì a pochi mesi, a novembre, si sarebbe scatenata la tempesta che spinse lo spread al picco vertiginoso dei 575 punti base e alle dimissioni dell'allora premier Berlusconi per far posto all'austerity del governo Monti. In quei giorni, il tasso sul Btp a 10 anni aveva sfondato la soglia del 7% toccando il record assoluto del 7,47%. Oggi si è tornati al 3,9% e questo significa che ci costerà meno finanziarci sul mercato. Se infatti i tassi restassero su questo livello, l'Italia riuscirebbe a risparmiare oltre 15 miliardi di euro a fronte di interessi passivi sul debito pubblico che si aggirano sugli 80-90 miliardi all'anno. Un risultato "concreto" dice il premier Letta che ora vede "le condizioni perchè il Paese riparta" . Finchè lo spread "ballava oltre i 500 punti abbiamo pagato interessi in più - ha spiegato - ora invece abbiamo risorse disponibili" per il lavoro e imprese. In un tweet, il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello scrive che uno spread arrivato sotto quota 200, significa "meno tassi, meno spesa, meno tasse! La stabilità paga (anche in euro!)".

INVIA COMUNICATO STAMPA

Per poter pubblicare i tuoi comunicati stampa, corredati da foto,  scrivi un'email a comunicati@primapaginaitaliana.it

 

 

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere costantemente aggiornato sulle notizie più lette della settimana, che riceverai sulla tua mail. E' un servizio assolutamente gratuito.