Il Vangelo della Domenica
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Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

Commento di P .Pierluigi Mirra passionista

Spesso, pur pregando, ci viene fa chiederci perchè il cielo sembra sordo alle nostre invocazioni, e le nostre richiesta lassù sembra come cestinate. E a volte , come conclusione, nasce in noi un senso di sfiducia, e per molti l’abbandono della preghiera. Anche nella preghiera è questione di gerarchia di valori nella richiesta: L’esempio ci viene dal giovane re Salomone, protagonista della I Lettura di questa Domenica: Egli ,giovane , forse non del tutto esperto del regno e delle sue responsabilità di comando, poteva pur chiedere la forza ,la vittoria sui suoi nemici, forse una lunga vita, invece chiede un qualcosa che piace molto a Dio e le viene concessa: la sapienza. Il re chiede a Dio la saggezza per poter amministrare e condurre il popolo che appartiene a Dio, attraverso l’umiltà del cuore e il discernimento. E Dio gli concede un cuore “saggio ed intelligente”. Cosa chiediamo a Dio nelle nostre preghiere ?.. A volte sono invocazioni occasionali che ci spingono a chiedere in dei momenti al nostro Dio, che forse nel quotidiano abbiamo messo da parte. Altre volte è un’invocazione in un momento di pericolo, quando ,all’improvviso, prendiamo coscienza dei nostri limiti e della incapacità di gestire una situazione. La preghiera è anzitutto sentirsi amati da Dio, e l’affidarsi alla sua volontà ,alla sua infinita provvidenza. Il sentirsi, a dire di S, Paolo Apostolo, nel numero dei predestinati che cercano, con l’aiuto di Dio ,di rendersi conformi all’immagine del Figlio suo. Pregare è tendere la mano a Dio, aprendo anzitutto il cuore al suo ascolto, per discernere quale “tesoro comprare, ”quale perla scegliere” e da preferire al resto ,e come amalgamare ,alla luce di Dio, i momenti della storia in cui siamo immersi. Uscire dunque dagli schemi della logica umana, che , a volte ci prende e ci fa deviare dai progetti di Dio e ci distrae dal dialogare con lui. Siamo dunque convinti che per essere ascoltati da Dio, dobbiamo entrare con coraggio e umiltà insieme, nella sua logica?... Venga a me la tua misericordia e avrò la vita.

 

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