Il Vangelo della Domenica
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Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 

Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

 

Commento

 

Il Triduo Pasquale ci  ha preparati,attraverso   gesti importanti di Gesù,alla grande Veglia,durante la quale, l’annuncio della Resurrezione di Cristo ha riaperto ancora il cuore di tutti i credenti alla speranza, e ha accesso orizzonti nuovi di luce.

Nel Giovedì Santo l’impossibile è diventato reale:un pezzo di pane spezzato e un calice di vino, offerti dall’umanità, sono stati mutati da Gesù in suo corpo e suo sangue, come fondamento della Nuova Alleanza,ora senza tempo. Nel Venerdì Santo Cristo non  è sparito dalla  vista dell’uomo, ma  alla nuova storia ha impresso il sigillo di garanzia con il suo sangue,anche se apparentemente è sembrato arrendersi alla morte. Nel Sabato Santo, l’umanità, in composto silenzio,  è stata in attesa del grande annuncio,che oggi nella Pasqua ha il suo compimento nel forte grido:”Cristo è risorto, alleluia!”   Un grido che percorre l’umanità intera,quasi un fremito di vita nuova,perchè la Pasqua rigenera, da  forza nuova,e ci ricongiunge in Cristo al cuore di Dio.                                                             Ora l’umanità risorta a vita nuova in Cristo,ha riacquistato un senso nuovo nel suo percorso dalla riva del tempo all’eternità,e  si sente tutta proiettata verso un futuro che va oltre il tempo,perché Cristo, vincendo la morte “ ci ha preceduti nella vita eterna per darci la serena fiducia che dove è lui saremo anche noi uniti alla sua stessa gloria.”                                                                                                             Andiamo allora, con Maria di Magdala e i discepoli al sepolcro di Gesù,non spinti solo dalla curiosità di trovarlo vuoto, ma  con  il desiderio ardente  di Maria di incontrare il Risorto.

Ma per vedere Gesù,e rivelarlo ai fratelli che ci sono accanto,è necessario mettere in atto l’esortazione di Paolo Apostolo ai Colossesi : ”Se siete risorti con Cristo , cercate le cose di lassù,dove è Cristo, seduto alla destra del Padre; rivolgete il pensiero alle cose di lassù,non a quelle della terra..”, impastando un pane nuovo per il cammino, ma con lievito nuovo, che abbia il sapore della sincerità e della verità.

“Questo è il giorno che ha fatto il Signore,rallegriamoci ed esultiamo!”,è l’invito della Chiesa che ci offre non solo la gioia del grande evento,ma anche l’esortazione a vivere da risorti,guardando le cose con occhi  illuminati dalla luce del sepolcro vuoto,e a camminare con nelle gambe la forza dello spirito che ci viene dalla certezza che Cristo ha vinto la morte”nel prodigioso  duello”, e che ora vive e cammina con noi.

 

Alla luce della Pasqua la nostra piccola storia si affaccia al cuore di Dio, che al legge con tenero interesse.

Commento di P. Pierluigi Mirra passionista

 

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