Cultura
Carattere

 (Ivan Triunfo) - La Napoli spagnola abbraccia un arco di tempo che va dal 1503 al 1707. In questo complesso periodo storico i reali di Spagna esercitarono grande influenza su Napoli e il mezzogiorno: da Gonzalo Fernández de Córdoba in poi Napoli vide dei viceré interessati a risolvere i suoi problemi e ad arricchirla culturalmente. Don Pedro Alvarez de Toledo fu probabilmente il miglior  vicerè  che Napoli potesse avere. Non solo era un personaggio di spicco, ma anche un vero e proprio urbanista.

·         Con Don Pedro de Toledo, abbiamo la costruzione del tracciato di Via Toledo che da Largo del Mercatello (attuale Piazza Dante) correva fino al PALAZZO VICEREALE VECCHIO a ridosso dell’attuale (Piazza Trieste e Trento) distrutto secoli avvenire.

·         Durante il XVI secolo sorsero tra il Colle di Sant’Elmo e Via Toledo, i QUARTIERI SPAGNOLI, con un impianto urbanistico simile a quello greco-Romano, utilizzato come accampamento militare, deposito di cavalli e spesso diveniva anche un luogo a luci-rosse.

 I vari viceré attuarono pesanti politiche denigratorie, furti di opere d'arte, oltre che pesanti gabelle. Oltremodo fu proprio in questa parentesi di storia napoletana che nacque la CAMORRA.

 

Essa prese vita a causa della scarsa tutela della popolazione civile da parte delle istituzioni, una sorta di società segreta a favore del popolo, probabilmente perché NAPOLI perse il ruolo di capitale nel 1523 e venne lasciata priva di controllo.  Pur tuttavia la città partenopea non costituì una semplice provincia spagnola: essa seppe mantenere sostanzialmente il proprio stato giuridico, mentre da un punto di vista culturale la città si pose come un laboratorio creativo e politico della Spagna, soprattutto durante il cosiddetto "Siglo de Oro”in cui seppe attrarre le menti più creative dell'impero, superando la stessa corte di Madrid.

·         Napoli, nei circa duecento anni di vicereame, non solo non decadde ma crebbe fino a diventare quella METROPOLI: passò dal 1500 al 1600 da 300.000 a 500.000 abitanti, che costituiva la più popolosa e, in rivalità con Venezia, la più ricca città del Mediterraneo.

·         Il territorio del Regno di Napoli dovette inoltre vedersela con gli ingenti danni provocati da disastrose calamità, pestilenze e soprattutto guerre. Il vicereame spagnolo si contraddistinse anche per via di varie ribellioni interne, la più famosa delle quali fu quella che vide protagonista il popolano Masaniello. La rivolta fu scatenata dall'esasperazione delle classi più umili verso le gabelle imposte sugli alimenti di necessario consumo. Il grido con cui Masaniello sollevò il popolo il 7 luglio fu: «Viva il re di Spagna, mora il malgoverno. Egli riuscì ad ottenere dal viceré la costituzione di un governo popolare e, per sé, il titolo di Capitano generale del fedelissimo popolo, finché poi non fu ucciso dagli stessi rivoltosi.

·          La notizia della ribellione guidata dal pescivendolo napoletano attraversò tutta l'Europa. La peste del 1656 fu un'epidemia che colpì parte dell'Italia, in particolare il Regno di Napoli.  Qui, pare fosse arrivata dalla Sardegna e provocò 250.000 morti.

·         E sono in questi duecento anni che cambia radicalmente l’immagine urbana di Napoli .

·         Il potere del Clero fece si che ci fu una vera e propria prolificazione di Chiese e Monasteri con il  “fare insula”. Allargavano le fabbriche ecclesiastiche approfittando di un mancato controllo e sull’assenza di piani regolatori, oltre alla costruzioni i nuovi, in forme barocche specie nel periodo della Controriforma.

·         Napoli oggi conta 442 chiese, il più alto numero al mondo di fabbriche ecclesiastiche.

·          i Palazzi aumentavano di altezza, le strade si riducevano di misura: sono questi gli anni in cui nasce la decantata “Napoli dei vicoli” . Si formarno in questo periodo i FONDACI (gallerie tra gli edifici) per l’aumento incontrollato della popolazione e anche situazioni di cattiva igiene.

 

·         All'epoca barocca sono riconducibili i grandi rifacimenti della Certosa di San Martino il Il nuovo Palazzo Reale (che oggi vediamo in Piazza del Plebiscito) ,  le numerose Basiliche presenti nella città e le Fontane Neoclassiche: Sebeto,  Gigante, Nettuno, Carciofo, Spinacorona e tante altre.  Fu anche il periodo del grande CARAVAGGIO.

·         Dal punto di vista urbanistico, NAPOLI si sviluppava lungo le direttrici di Via Toledo, il tessuto GRECO-ROMANO, LARGO DEL MERCATO (Piazza Mercato), LARGO DELLE PIGNE (Via Foria) LARGO DEL MERCATELLO (Piazza Dante) LARGO DI PALAZZO (Piazza del Plebiscito) con le mura che mantenevano l’assetto Aragonese da CASTEL NUOVO Lungo tutto il perimetro del centro Antico e che in questa fase storica, salivano fino al Colle di Sant’Elmo, dove fu restaurato dall’architetto spagnolo Pedro Luis Escribà.

·         In questa fase storia nacquero cinque borghi extra-moenia: Il “Borgo dei Vergini” (Fuori Porta San Gennaro – di costruzione Aragonese), “Borgo Santo Spirito” a ridosso del Largo Mercatello (Piazza Dante), “Borgo di Chiaja” il cui nome deriva da Ghiaia, Sabbia verso occidente di Castel Nuovo, “Borgo S’Antonio Abate” tra Porta Capuana e Porta San Gennaro e i “Quartieri Spagnoli”, tra Via Toledo e Sant’Elmo.

·         Il periodo di decadenza di Napoli, in realtà fu un periodo di decadenza generale per l’intera Europa, specialmente nel XVII secolo, dove carestie ed epidemie fecero da protagonista. Ma era solo l’anteprima delle grandi guerre di Successioni (Spagnola-Polacca e Austriaca) che diedero la forma degli stati nazionali moderni, e che nel 1703 consegnarono Napoli agli Austriaci e poi a un personaggio che cambierà la storia di Napoli: il figlio di Filippo V re di Spagna e la moglie Elisabetta Farnese del Ducato di Parma e Piacenza, diedero i natali a CARLO DI BORBONE.

 

INVIA COMUNICATO STAMPA

Per poter pubblicare i tuoi comunicati stampa, corredati da foto,  scrivi un'email a comunicati@primapaginaitaliana.it

 

 

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere costantemente aggiornato sulle notizie più lette della settimana, che riceverai sulla tua mail. E' un servizio assolutamente gratuito.