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 (Ivan Triunfo) - Nel 1993 sale in cattedra Antonio Bassolino. Napoli torna ai fasti di una nuova rinascita, e di un nuovo risorgimento. E’ un volto che nonostante le critiche ricevute nei successivi mandati, non si può non riconoscere il fatto che Antonio Bassolino “raddrizzato” le sorti della città puntando su un’opera di “risanamento” culturale, estetico e morale.
 
Certo non possiamo parlare di Risanamenti avvenuti in passato, ma senza dubbio il suo lavoro in città, che spesso si dimentica facilmente, abbia veramente dato una svolta, un primo risorgimento.
 
Con Bassolino, viene inaugurata la nuova Metropolitana che collega la periferia settentrionale tra i quartieri di Piscinola e Chiaiano con la zona Ospedaliera, fino al quartiere Vomero e il centro Storico (Piazza Dante, Piazza Museo Nazionale).
 
In città si respira un’aria diversa. Vengono risanati con massiccia pulizia i quartieri popolari del centro storico: tra i Quartieri Spagnoli a tutta l’area dei Decumani. La camorra viene battuta nel cuore della città e nel 1996 il G7 sbarca nella vecchia capitale.
Napoli diventa una città-cantiere, oltre settanta imprese e tremila operai all' opera. Prezzi al ribasso, finanziamenti con il contagocce, appalti a tempo di record, contratti all' insegna della trasparenza. I lavori per il restyling in vista del G7 di luglio hanno inaugurato l' era post-Tangentopoli. Il G7 ha risvegliato iniziativa e inventiva. Industrie, aziende artigiane, commercianti, hanno fatto a gara per proporre iniziative autofinanziate., Napoli ha dimostrato di sapersela cavare da sola, cogliendo al volo il business. Qualche esempio? Con il logo del vertice la Chirico ha creato "la pasta dei Grandi", Marinella ha decorato una cravatta di seta, la Napoletanagas riaccenderà le fiammelle degli antichi lampioni di Piazza San Domenico nel cuore del Centro storico, l' Acquedotto comunale e l' Eniacqua riporteranno all' antico splendore otto bellissime fontane in rovina. I fiorai si erano impegnati ad addobbare le strade principali della città. E come nella migliore tradizione napoletana, anche l' economia sommersa ha rotto gli indugi. Dai piccoli laboratori nei bassi della Sanità stanno per essere sfornati portachiavi in pelle con il simbolo del vertice. Sulle bancarelle, accanto alle T-shirts simil Levi' s, ecco spuntare magliette-ricordo di Napoli, eletta per un week-end "capitale del mondo". Si lavora giorno e notte da mesi in tutta la città. Piazza Plebiscito, "cuore" del G7 che avrà la sua base a Palazzo Reale, è stata ripavimentata con i basoli di pietra lavica. Le più grandi strade cittadine sono state rifatte ex novo, da Posillipo al lungomare della Riviera di Chiaia, le facciate di antichi palazzi ripulite, i monumenti restaurati. Persino il mega piazzale della Stazione centrale avrà un nuovo volto. Opere che la città attendeva da anni, vengono realizzate a tambur battente e con budget ridotti all' osso. Ma il G7 è un occasione d' oro anche per l' industria del terziario. Sarà la rinascita del turismo, dopo che per decenni Napoli è stata snobbata. Un esercito di almeno tremila giornalisti saranno alloggiati negli alberghi di Napoli, Sorrento e Ischia. Le immagini di Napoli in onda con il G7 equivarranno ad un passaggio pubblicitario lungo ore ed ore, i cui costi reali sarebbero incalcolabili. Se gli albergatori si sfregano le mani, anche i ristoratori scommettono su guadagni a molti zeri. I migliori ristoranti della città offriranno menù tradizionali; c' è in programma una serata "della pasticceria napoletana" in onore della stampa; "Brandi", la pizzeria che vanta 200 anni di storia e il "brevetto" della pizza Margherita, inventata in onore dell' omonima regina, ha preparato i manifesti con le caricature di Clinton e compagni: j' aime bien la pizza di Brandi, I like Brandi' s pizza, e così via in ogni lingua, persino in russo. Ma il ristoratore che ha già in tasca l' affare è D' Angelo, famoso per un ristorante dall' insuperabile vista sulla Baia di Napoli, che fornirà i pasti nelle occasioni ufficiali del vertice, nonché - colpo grosso - per la cena di gala offerta dal Presidente della Repubblica nella Reggia di Caserta.
 
Napoli diventa un salotto in poco tempo ( per la serie quando le cose si devono fare per forza) e la città vive i fasti di un primo risorgimento. Dal 1994 al 2000, viene data precedenza anche ad una maggiore vivibilità cittadina e alcune strade diventano pedonali: il tratto di Via Toledo, da Piazza della Carità a Piazza Trieste e Trento. Successivamente Piazza del Gesù Nuovo e a traffico limitato i tre decumani: Via Benedetto CroceVia San Biagio dei Librai e Via dei Tribunali. Sul quartiere Vomero: Via Scarlatti e Via Luca Giordano. Successivamente gran parte del quartiere di Chiaia a traffico limitato, pedonale Via Chiaia.
 
Si organizzano in città eventi di ogni tipo e una grande illuminazione (oggi messa a dura prova) dei monumenti in notturna: insomma Napoli torna a vedere la luce.
 
Nel 1995 arriva in finale per aggiudicarsi l’America’s Cup, ma il porto di Bagnoli e tutta l’area dismessa dell’Italsider, ancora non è pronta nonostante gli anni di riqualificazione e il porto di Valencia, assai moderno e all’avanguardia, fa si che la casa spagnola si porti le tappe.
 
In compenso, una enorme riqualificazione del centro storico, lo porta ad avere la targa dell’U.N.E.S.C.O. come patrimonio mondiale per l’umanità.
 
Napoli detiene il più grande centro storico d’Europa.
 
« Si tratta di una delle più antiche città d'Europa, il cui tessuto urbano contemporaneo conserva gli elementi della sua storia ricca di avvenimenti. I tracciati delle sue strade, la ricchezza dei suoi edifici storici caratterizzanti epoche diverse conferiscono al sito un valore universale senza uguali, che ha esercitato una profonda influenza su gran parte dell'Europa e al di là dei confini di questa. »
 
Nel 2001 Bassolino lascia la carica, e poco dopo Napoli torna in crisi.
 
Il primo problema è la raccolta dei rifiuti: discariche piene, assenza di termovalorizzatori, assenza di un piano di “raccolta differenziata”. Bassolino diventa Presidente della Regione Campania e Napoli forse ci perde qualcosa.
 
A Scampia si torna a sparare. Il più grande clan di Napoli “Di Lauro” e “Gli Scissionisti”.
 
Il quartiere post-terremoto diventa il più grande supermercato della droga del continente.
 
Lo scissionismo provoca un ennesima guerra: migliaia di morti tra la metà degli ann’90 e il 2004, quando vengono fatti arresti eccellenti e dato un grosso colpo alla criminalità dell’area a nord di Napoli. Roberto Saviano ci racconterà attraverso “Gomorra” cosa sta accadendo tra quelle strade senza nomi e senza vita che investono in tutto il mondo.
 
Danneggiata l’economia turistica e l’immagine di Napoli, dopo ennesimi anni di decadimento, l’Italia volta pagina: a Napoli diventa sindaco: Luigi De Magistris.
 
Con Luigi De Magistris, che ottiene un consenso popolare senza precedenti, Napoli torna ad avere alla carica “un uomo per la città”.
 
La raccolta differenziata aumenta in quasi tutti i quartieri di Napoli, i rifiuti vengono regolarmente raccolti ed oltre ad un nuovo sistema di fare politica.
 
Sicuramente per adesso, il più grande intervento che si registri è la chiusura al traffico veicolare nelle arterie più importanti del centro storico: Via PessinaPiazza Dante, parte di Via Toledo, i Decumani, i Quartieri Spagnoli, Via del Duomo.
 
Nel 2010 è stato presentato "NAPLEST". I progetti sono stati inaugurati da un gruppo di imprenditori privati: gli interventi, che riguarderanno l'area orientale della città, saranno paragonabili a quelli de ll'Expo di Milano.
 
Nello stesso anno viene inaugurata la nuova metropolitana: La Linea 6
 
Che collega Mergellina a Fuorigrotta.
 
Napoli capitale dei mezzi di trasporto su rotaia detiene il maggior numero di questo servizio d’Italia: La nuova Linea 1, La Linea 2 (Servizio Metropolitano) la Cumana, la Circumflegrea, la Circumvesuviana, 4 Funicolari, La Linea 6 (in via di costruzione)
 
Nel 2012 Napoli ospiterà l'Expo dello Spazio e nel 2013 ospiterà il Forum Universale delle Culture(tutt’oggi molti monumenti sono in fase di un nuovo restauro). Il governo italiano come riconoscimento della complessa storia millenaria della città, l'ha più volte candidata come probabile sede di istituzioni europee e/o organismi internazionali (è il caso dell'assemblea europarlamentare ACP/UE Banca Euromed che la farebbero rientrare tra quelle città che posseggono rilevanti sedi istituzionali pur non essendo capitali di stato: esempi del genere sono New York che ospita la sede ONU, Strasburgo che ospita il Parlamento europeo.
 
Nel 2013, inoltre, Napoli ospiterà due tappe dell’AMERICA’S CUP dove sarà previsto un enorme finanziamento per il recupero del quartiere industriale di Bagnoli.
 
Entro il 2015-2016 verranno aperte le stazioni della Linea 1: Toledo, Municipio, Duomo, Garibaldi, Centro Direzionale, Capodichino e riqualificate molte piazze che oggi sono cantieri: Piazza del Municipio, Piazza Nicola Amore, Piazza Garibaldi, Piazza della Repubblica.
 
Napoli è al bivio. La crisi mondiale economica ha ripercussioni fortissime in Italia e anche a Napoli, nonostante la situazione della sua vivibilità e criminalità sia notevolmente migliorata negli ultimi anni. Il turismo è in costante aumento, ora il nuovo sindaco, dovrà gestire al meglio le risorse turistiche di questa città, che da grande capitale europea è diventata una metropoli periferica. De Magistris attualmente sembra essere l’uomo giusto per questa città.
 
Anche perché se cresce Napoli, cresce l’Intera Nazione com’è sempre stato nella storia.
 
L’icona delle bellezze culturali, paesaggistiche, artistiche, teatrali, gastronomiche, storiche sono di questa città. L’Italia per crescere ha bisogno anche del sud e ha bisogno anche del ex capitale del regno delle Due Sicilie e l’Italia ha bisogno di Napoli che deve assolutamente tornare ad avere un ruolo politico ed economico nello stato, non solo per la sua millenaria storia, anche per la sua importanza portuale, industriale che detiene ancora, ma soprattutto perché parliamo della seconda conurbazione italiana, la terza città dello stato e non solo come oggi a scopi militari.
 
Solo così potrà rialzarsi e tornare a diventare la città che da Goethe fino ad oggi è stata citata, dipinta, e amata in tutto il mondo. Anche perché il problema maggiore di Napoli attualmente è che la sua vocazione turistica, è letteralmente messa a dura prova da decenni di bombardamenti negativi che hanno fatto si che la sua immagine risulti a molte persone in Italia e all’estero profondamente carica di pregiudizi e distorta dalla realtà.
 
Buona fortuna Napoli !
 

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