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(Antonio Gaudiano) - Santoro non ci sta' e dopo aver consensualmente sciolto il suo rapporto di lavoro con la RAI, sembra voler ritornare sui suoi passi. Ha prima lanciato in diretta televisiva l'offerta di un euro a puntata ( comportamento stigmatizzato da Garimberti, per aver utilizzato il mezzo pubblico per parlare dei suoi contratti con ‘Mamma RAI’), ora provocatoriamente mette in campo la sua candidatura alla guida di Viale Mazzini. "Sto pensando – ha detto infatti Santoro - che voglio candidarmi a fare il direttore generale. Una candidatura con tutti i crismi, col mio curriculum. Visto che sento che Bersani e altri cominciano a pensare che vanno trovati amministratori competenti, credo che troverò il modo di avanzare la mia candidatura".
"Quando sono costretto a sentire alla radio – ha continuato Santoro -  ospite di 'Un giorno da pecora', l'ex direttore generale Masi dire che avrebbe voluto affrontarmi faccia a faccia, lui che quando ci è accaduto di dialogare in diretta non ha saputo mettere quattro parole in fila. Forse pensava di utilizzare le sue competenze di ex parà.... Ma quello che mi chiedo è come sia potuto diventare dg uno che non sapeva distinguere tra un televisore e un aspirapolvere".
Santoro  se ne faccia una ragione. E si consoli con i milioni di TFR che gli avrebbero offerto: gli operai della FIOM che incontrerà venerdì 17, nella presentazione della serata 'Signori, entra il lavoro - tutti in piedi!' per la celebrazione dei 110 anni della Fiom, non li vedranno mai nella loro vita.

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