avv. Adolfo Russo - Presidente Coa

Santa Maria Capua Vetere
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Santa Maria Capua Vetere (Antonio Gaudiano)

- In questi giorni gli avvocati del Foro di Santa Maria Capua Vetere si sono visti notificare a mezzo PEC un messaggio “URGENTE” del seguente tenore:

“ Egr. Collega, 

vorrai verificare la Tua personale posizione in ordine : 

1) Regolare adempimento quote di iscrizione Albo anche per gli anni pregressi, eventuali trasferimenti della sede fiscale e iscrizioni presso altri fori, cancellazioni non tempestivamente comunicate  

2) Situazione crediti formativi, avendo cura di comparare il precedente programma abilitato “Riconosco” e il nuovo gestionale AlboSfera; 

Tanto per consentire al Consiglio un puntuale riscontro. 

Certo che vorrai collaborare con cortese sollecitudine, e comunque entro il 15/5/2019 

Cordiali Saluti   Il Presidente Avv. Adolfo Russo”

Non si è fatta attendere la nota del gruppo di minoranza “Dignità forense” che ha stigmatizzato l’iniziativa del neo presidente del COA Adolfo Russo.

<< I sottoscritti consiglieri Ugo Verrillo, Emilia Borgia , Fernanda D'Ambrogio, Marisa de Quattro, Gianmarco Carozza, Peppe Merola, Tiziana Ferrara ed Ottavio Pannone, eletti nello schieramento “Dignità Forense con Angela Del Vecchio ”, - si legge nella nota - preso atto della comunicazione pervenuta in data odierna, a firma del presidente, Avv. Adolfo Russo, evidenziano di non essere stati resi edotti di tale iniziativa, nemmeno nella seduta di consiglio svoltasi solo ieri.

Gli scriventi, infatti, reputano inverosimile la richiesta inoltrata, se non altro perché esautora il compito stesso del COA che da controllore demanda tale compito al singolo iscritto.

Il controllo della regolare formazione da cui scaturiscono i crediti formativi, così come la verifica del regolare pagamento della quota associativa sono prerogativa del consiglio e l’approssimativa gestione che si palesa con la suddetta missiva, evidenzia la confusione in cui la attuale maggioranza si muove sulla scia del consiglio uscente, il quale ha introdotto il sistema Cbill ed albosfera, con costi aggiuntivi per gli iscritti.

E il tutto nel silenzio dell’unico consigliere appositamente delegato al controllo delle entrate e delle uscite: il Tesoriere, la cui relazione ancora risulta inevasa, nonostante il lungo tempo intercorso dall’immissione nella carica.

Prendiamo nettamente le distanze - conclude la nota - da questo ennesimo “scivolone” che denota una conduzione dell’Ordine non al servizio dell’ Avvocatura>>.

Vero è che si va verso l’uso sempre più massiccio dell’autocertificazione, ma determinati controlli evidentemente dovrebbero appartenere all’organo che a ciò è preposto, ovvero al Consiglio dell’Ordine.

Perché si richiede questa "collaborazione"? Gli strumenti informatici dei quali l’ordine si è munito non sono in condizione di assicurare la gestione dei dati che ora si chiede ai singoli avvocati di fornire?